ROMA – I dati non sono ancora definitivi, ma a metà dello spoglio l’esito del voto in Umbria fornisce ai partiti indicazioni fondamentali. Il centrodestra unito stravince e arriva a sfiorare il 60% dei consensi. Donatella Tesei è il nuovo governatore. Leghista. Con il Carroccio che quasi arriva al 40% da solo. Altro elemento chiave è il netto sorpasso di Fratelli d’Italia su Forza Italia. Il partito di Giorgia Meloni si avvicina al 10%, i berlusconiani superano di poco il 5. Enorme la soddisfazione per Matteo Salvini che si prende la sua rivincita dopo il caos di agosto e la caduta del governo, da lui innescata, che lo ha portato all’opposizione. “Impresa storica”. L’Umbria, dopo 50 anni, volta le spalle al centrosinistra.
I 5 Stelle crollano: fallito l’esperimento civico
Già, gli sconfitti. Il patto tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle esce dilaniato da queste elezioni. Il governo resta in piedi. Ma le alleanze sui territori ora vacillano. I grillini, che non raggiungono l’8%, continuano a precipitare, Luigi Di Maio ora rischia davvero il posto e la nota sul blog pentastellato parla chiaro: “Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato. Il Movimento nella sua storia non aveva mai provato una strada simile. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti”. Ma ci sarebbe anche un’altra valutazione da fare: con la Lega vicina al 40%, dividendosi si hanno più o meno possibilità di batterla? Si vedrà.
Zingaretti non molla. L’effetto scissione non si vede nel Pd
Mastica amaro il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti: “La sconfitta dell’alleanza che sosteneva Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare”. In effetti i dem in Umbria negli ultimi anni hanno perso praticamente ovunque, restava solo la Regione come baluardo e ora è passata al centrodestra. C’è, però, una buona notizia. Il 23% dei consensi è un sollievo. L’effetto dell’uscita di Matteo Renzi, ad oggi, sembra pressoché nullo.
Il governo resta in piedi. Cambiano i rapporti di forza nelle coalizioni
Il voto in Umbria potrebbe cambiare molto. Così come potrebbe non modificare l’attuale assetto delle forze politiche e del governo nazionale. Giuseppe Conte non ha nessuna intenzione di fare un passo indietro e ora dovrà cercare di tenere sotto controllo la paura dei 5 Stelle a seguito dell’ennesimo crollo. Di Maio è sempre più sulla graticola, mentre Salvini continuerà a spingere, come fa da agosto, per le elezioni per provare a capitalizzare il consenso che oggi ha nelle mani. Al suo fianco sempre più Fratelli d’Italia che ora potrà alzare la voce ai tavoli delle trattative per altre elezioni, a scapito di una Forza Italia in sempre crescente affanno. Ma i patti sono patti e l’alleanza sembra avere ancora bisogno di tutti per restare in piedi. Da verificare, infine, se Pd e 5 Stelle continueranno a lavorare a un percorso comune anche per le prossime Regionali. Perdere insieme fa più male. Ma anche divisi, così, si perde lo stesso. Valutazioni tutte da fare dopo l’ennesima doccia gelata.