Legge Anticorruzione, Conte: la correggeremo al Senato
Votazioni nella notte alla Camera per la legge Anticorruzione, mentre il premier Conte assicura che in Senato si porrà rimedio all'emendamento "salva ladri"
ROMA – Votazioni in corso alla Camera sul disegno di legge Anticorruzione. Il premier Giuseppe Conte assicura che l’emendamento salva ladri approvato alla Camera sarà corretto al Senato. Secondo il presidente del Consiglio, “la riforma verrà approvata alla Camera in terza lettura per la fine di dicembre”.
Il voto prosegue anche domani
Dopo lo scivolone sull’emendamento Vitiello sul peculato, passato nonostante il parere negativo di governo e relatori di maggioranza, e il conseguente chiarimento tra i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, non ci sono stati altri momenti di tensione nella maggioranza. Il nuovo accordo finora ha retto e le operazioni di scrutinio stanno procedendo speditamente, nonostante il tentativo delle opposizioni di rallentare l’iter. La seduta di Montecitorio andrà avanti almeno fino a mezzanotte. I voti proseguiranno anche domani, quando il provvedimento firmato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, dovrebbe essere approvato in via definitiva.
Tensione fra Fiano (Pd) e Conte
E in aula c’è stato un momento di tensione, con proteste e grida dai banchi del Pd a Montecitorio. Il presidente Conte fa un gesto che viene interpretato come ‘Ci vediamo fuori’ all’indirizzo, secondo i Dem, del deputato Emanuele Fiano. Fiano interrompe il proprio intervento e chiede direttamente: “Presidente Conte, si è rivolto a me?”, poi spiega pubblicamente l’accaduto a Fico. Il presidente della Camera Roberto Fico richiama più volte le opposizioni sul piede di guerra per la ripresa dei lavori senza un disegno politico chiaro sul ddl Anticorruzione. Alla fine il deputato Fdi Guido Crosetto ha ironizzato: “Io non aspetterò fuori nessuno, mi auguro che nessuno aspetti fuori me…”.
Grasso: i 5Stelle hanno comprato la Fontana di Trevi dalla Lega
“Sulla riforma della prescrizione e sull’accordo che la vincola a quella del processo penale è come se i 5Stelle avessero comprato la Fontana di Trevi dalla Lega, pagandola in contanti”. Lo scrive in una nota il senatore di Liberi e Uguali Pietro Grasso, commentando il voto di ieri sul peculato. “Ieri nel voto segreto la maggioranza ha approvato una modifica che salva molti esponenti della Lega, perché il peculato contestato rientrerebbe sotto la previsione di un reato più tenue, introdotto ad hoc con la nuova fattispecie di abuso d’ufficio”.