MILANO – “Lo sciopero dell’anno scorso portò il governo Draghi a varare il taglio di due punti del cuneo contributivo, che oggi ci viene rivenduto come una misura di questo esecutivo, e portò all’istituzione della tassa sugli extraprofitti, anche se insufficiente, ma che fruttò il bonus da 200 euro per i lavoratori dipendenti. Tassa che ora è stata ridotta”. Lo ha detto Maurizio Landini, leader della Cgil in una intervista al Corriere della Sera.
“Le tensioni si creano se le persone si sentono sole e non arrivano a fine mese. La manovra è regressiva nel merito. E, nel metodo, il governo non vuole discutere col sindacato. Lo dimostra il fatto che l’incontro con noi è avvenuto dopo che avevano fatto il vertice con la maggioranza, decidendo che non possono esserci modifiche sostanziali alla legge di Bilancio. Ma noi siamo determinati a cambiare le scelte del governo che, tra l’altro, allargano la precarietà, addirittura con il ritorno dei voucher, e non affrontano l’emergenza salari”, ha affermato.
“Le minacce e le azioni violente vanno condannate. Ma bisogna smetterla di pensare che chi non è d’accordo è violento. La mobilitazione per proporre cambiamenti va garantita. I motivi per protestare sono evidenti. Nella manovra si scopre che c’è perfino una riduzione dal 26 al 14% della tassazione sulle rendite finanziarie. Questo mentre nel Paese aumenta la povertà. Non solo. L’Europa ci ricorda che abbiamo il record dell’evasione sull’Iva e il governo che fa? Aumenta il tetto sul contante e riduce l’obbligo di accettare pagamenti col Pos. Tutto questo dimostra che le misure fiscali sono sbagliate e che non c’è la volontà politica di combattere l’evasione”, ha sottolineato.
(LaPresse)