Legge di Bilancio, Sbarra: “Sciopero scelta sbagliata, il mondo del lavoro rischia l’isolamento”

L'intervento del leader della Cisl

Luigi Sbarra (Foto Ufficio Stampa CISL/LaPresse)

MILANO – Lo sciopero è “una scelta sbagliata nel metodo e nel merito. Nel metodo perché il Paese è ancora stretto nella emergenza pandemica e cerca faticosamente di agganciarsi a una ripresa economica che richiede il massimo di coesione e partecipazione e non il conflitto. Nel merito perché la mobilitazione responsabile e costruttiva messa in campo unitariamente in quest’ultimo mese ha prodotto molti miglioramenti della manovra”. Lo dice Luigi Sbarra, leader della Cisl, in una intervista al Corriere della Sera.

La decisione di Cgil e Uil, per Sbarra, “era nell’aria da giorni”. “Una scelta legittima, ma frutto di una valutazione davvero esasperata e distorta – afferma – La legge di Bilancio stanzia 5,5 miliardi sugli ammortizzatori sociali, cioè 2,5 in più rispetto a ottobre. Ci sono 8 miliardi sulla sanità in tre anni mentre il governo era partito solo con 2 nel 2022. Sul Fisco viene ridotta l’Irpef per 7 miliardi, l’85% concentrato su lavoratori dipendenti e pensionati fino a 50 mila euro di reddito e i dipendenti con retribuzioni fino a 30 mila euro avranno anche una decontribuzione che vale 1,5 miliardi. Ci sono più risorse per i contratti pubblici, 850 milioni sulla non autosufficienza e altri 800 milioni in più contro il caro-bollette. Per i pensionati viene alzata la no tax area a 8.500 euro e riconquistata la piena rivalutazione delle pensioni. Nella manovra restano ancora delle ombre e faremo pressione sul Parlamento per toglierle, ma complessivamente non vedo su cosa dovremmo incendiare le piazze”.

Se potesse mandare un messaggio a Landini e Bombardieri, cosa direbbe loro? “Vorrei metterli in guardia dal rischio di isolare, con questa scelta improvvida e sbagliata, il mondo del lavoro in un momento delicato”.

Draghi, per Sbarra, deve “continuare a lavorare per un grande Patto sociale. Spero che dopo lo sciopero non solo si recuperino rapporti unitari ma si torni al tavolo col governo”.

(LaPresse)

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