Trieste (LaPresse) – Nel suo discorso alla cerimonia che a Trieste, in piazza Unità d’Italia, ha celebrato la Giornata delle Forze Armate, la Festa dell’Unità Nazionale e il Centenario della fine della Grande Guerra, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso il desiderio di “richiamare il ricordo di un soldato semplice, Vittorio Calderoni”.
“Era nato in Argentina, nel 1901, da genitori italiani emigrati. A soltanto 17 anni s’imbarcò per l’Italia, per arruolarsi e combattere nell’Esercito italiano. Morì per le ferite ricevute, a guerra ormai finita, nel novembre di cento anni addietro”. Ha poi spiegato il Capo dello Stato, aggiungendo: “Ritengo doveroso ricordarlo qui, in questa stessa piazza dove ottanta anni fa fu pronunciato da Mussolini un discorso che inaugurò la cupa e tragica fase della persecuzione razziale in Italia. Perché Vittorio Calderoni era ebreo, il più giovane tra i circa 400 italiani di origine ebraica caduti nella Grande Guerra”.
Per Mattarella le Forze Armate rafforzano il prestigio dell’Italia nel mondo
“Tutto il popolo italiano si stringe con riconoscenza alle Forze armate”, ha detto infine il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla cerimonia che a Trieste, in piazza Unità d’Italia, celebra la Giornata a loro dedicata. Insieme alla Festa dell’Unità Nazionale e al Centenario della fine della Grande Guerra.