NAPOLI – Due litri di latte, due confezioni di tonno, tre casse d’acqua minerale, due etti di salame, due confezioni di farina, un pacco di carta da cucina, un pacco di caffè e due pacchi di pasta. Anzi, uno. Perché il reddito di cittadinanza concesso a migliaia di cittadini campani è appena di 19 euro per la spesa da fare al supermercato. Inutile pensare di sforare. Questo è il grande ‘sostegno’ che il governo seguendo la spinta del Movimento 5 Stelle ha concesso ai poveri. Così, secondo i grillini, è stata abolita la povertà. I disoccupati che stanno ritirando le card in questi giorni si stanno ritrovando a fare questo tipo di calcoli. Nei 40 euro complessivi, anzi 39 visto che un euro è stato trattenuto per le spese, 20 sono prelevabili e altri 19, appunto, si possono utilizzare per fare la spesa. Agli uffici postali, dove le card vengono consegnate, gli sguardi sono a dir poco spenti e perplessi. “E che ci faccio con questa?”, si chiedono in tanti. La reazione più diffusa è: “Appena mettono a punto il sistema per rinunciare, lascio perdere. E’ veramente una beffa”. In attesa delle mirabolanti imprese del ‘patto per il lavoro’ grazie al quale dovrebbe saltar fuori praticamente per miracolo più di un milione di posti per occupare i beneficiari del reddito, i cittadini sono alle prese con le ‘carte gialle’ sui quali sono stati caricati pochi spiccioli. Quaranta euro, anzi trentanove, sono stati messi a disposizione nuclei familiari che guadagnano meno di 800 euro al mese e con quelli devono anche pagare l’affitto. Non saranno certo i due etti di salame di cittadinanza a far uscire queste persone dalla povertà. Non servono neanche a dare speranza. E ora il reddito di cittadinanza, che doveva lanciare il Movimento 5 Stelle a vette elettorali mai viste grazie alla riconoscenza del popolo degli ex poveri, rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang. Perché i beneficiari si sentono presi in giro. Dopo aver gioito per il messaggio di accettazione della domanda ricevuto direttamente sul cellulare, hanno avuto nel giro di poche ore l’atroce delusione di vedersi assegnati pochi euro a fronte dei 780 promessi. Il ritiro della card è il colpo di grazia a ogni aspettativa. E allora ci si prepara a fare una piccola spesa alimentare, giusto per non sprecarli. Continuando a non vedere all’orizzonte alcuna prospettiva e dovendo fare i conti, drammaticamente, con una povertà che toglie il respiro. Gli unici che possono avere accedere alla cifra piena prevista dalla legge del governo Lega-5 Stelle, sono coloro che lavorano in nero. Perché un requisito fondamentale è avere un tetto sopra la testa, è far parte di un nucleo che vive almeno in una casa in locazione. E chi ha la possibilità di pagare un affitto non può avere ‘reddito zero’. Quindi i famigerati 780 euro vengono erogati solo a coloro che non dichiarano i guadagni con i quali mandano avanti la loro famiglia. Un pasticcio di proporzioni colossali. Di Maio spera ancora che questa manovra possa dare dei frutti quando a fine mese ci saranno le elezioni europee. La mente torna a quando il governo di Matteo Renzi decise di erogare 80 euro in più ai lavoratori, prima del voto. “Una mancia miserabile, un voto di scambio politicomafiosomassonico”, tuonò Beppe Grillo. “Ci hanno venduti all’Europa per 80 euro”, disse il ministro Di Maio. Loro ne hanno messi a disposizione 39. Poco più di un euro al giorno. Sarebbe offensivo anche definirli elemosina.