Leopolda, gli Animalisti Italiani: “Riportare l’ambiente nell’agenda politica”

"Animalisti Italiani chiedono alla Leopolda e al Pd di riportare la questione ecologista come questione culturale nel dibattito politico"

Foto Fabio Cimaglia / LaPressein foto Maurizio Martina

ROMA (LaPresse) – Leopolda, gli Animalisti Italiani: “Riportare l’ambiente nell’agenda politica”. “Animalisti Italiani chiedono alla Leopolda e al Pd di riportare la questione ecologista come questione culturale nel dibattito politico. La difesa dell’ambiente non è solo una questione politica. Ma un atto di responsabilità verso le future generazioni”. Così in una nota Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani onlus.

Leopolda, gli Animalisti Italiani: “Riportare l’ambiente nell’agenda politica”

“Abbiamo inviato una richiesta d’incontro all’on. Maurizio Martina, segretario nazionale del Partito Democratico. Per a ribadire che Animalisti Italiani Onlus agisce in maniera imparziale e la contestazione di domenica 14 ottobre a Piazza Grande era stata preceduta da diverse richieste di incontri con il Presidente Nicola Zingaretti che non hanno avuto seguito – spiega -. La nostra azione non era tesa ad attaccare il Partito Democratico. Ma voleva unicamente sollevare la questione sulla cementificazione dei parchi del Lazio. Oltre che la caccia nelle aree protette e la realizzazione dei Pua (Piani di utilizzazione aziendale) in deroga ai piani di assetto dei Parchi stessi. Con conseguenti possibilità di sviluppo agricolo. Anche quello più spregiudicato e contro la biodiversità (Legge n. 55/18 ‘Disposizioni per la semplificazione e lo sviluppo regionale’ che modifica la Legge 29/97 in contrasto con la Legge Quadro sulle Aree Protette 394/91, tuttora vigente, a tutela dei parchi)”.

Conclude Caporale: “Crediamo come anche sottolineato dall’on. Paolo Gentiloni che la battaglia del futuro sia ripartire dalla questione ambientale e dalla tutela degli animali. C’è un ritardo che va recuperato e colmato. Rimane ancora aperta la sfida contro il dissesto idrogeologico, una fragilità che mina la Bellezza italiana”.

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