L’esercito dei 180 ‘voltagabbana’

Oltre 100 candidati al Consiglio con Manfredi arrivano in gran parte da Dema e dalla destra

NAPOLI – Centootto candidati con Gaetano Manfredi cinque anni fa sostenevano un sindaco di una coalizione diversa rispetto a quella guidata dal Pd e nel 2016 da Valeria Valente. Voltagabbana, li chiamerebbero i maliziosi, oppure persone che hanno creduto in un progetto e hanno cambiato idea dopo un fallimento. Tanti, tantissimi. Oltre 180 tra tutte le coalizioni. E questo numero riguarda solo candidati di cinque anni fa, tra consiglio comunale e Municipalità, che ora sono candidati ai seggi di via Verdi. Sono molti di più quelli che oggi sono in corsa per un posto nei parlamentini. Un esercito che è composto soprattutto da ex Dema, ma non mancano gli esponenti del centrodestra che nel 2016 avevano creduto in Gianni Lettieri. Ci sono Alberto Forte, ex vicecapo di gabinetto di De Magistris, Paolo De Luca, presidente di Municipalità al Vomero ora in corsa con Centro democratico, Sergio D’Angelo e tutta la pattuglia della Sinistra che è passata quasi del tutto dalla parte dei dem, così come i Repubblicani e i candidati de La Città. Dalle lista di DeMa di allora, Manfredi ha accolto tanti candidati, da Sonia Di Giacomo a Titti Guazzo, da Sabrina Innocenti ad Antonio Iozzi, da Sergio Colella a Rosario Andreozzi e Carmine Sgambati, mentre Ciro Borriello è passato con Manfredi, ma addirittura nella lista 5 Stelle e Flavia Sorrentino è arrivata ai grillini dopo 5 anni di meridionalismo con Mo che nel 2016 sosteneva Marco Esposito. Con Manfredi anche l’ex presidente di Municipalità Francesco Chirico, ex fedelissimo arancione. Azzurri per Napoli accoglie Massimo Pepe, Anna Santoro, Maria Rosaria Caropreso, Andreana Cerbone che da destra sono passati a sinistra (o quasi). Praticamente mezza coalizione Dema ora è con il rettore.

Alla faccia della discontinuità. Fa sorridere vedere il confronto tra le immagini dei santini di allora e quelli di oggi. Ma tant’è. Tutti hanno il diritto di cambiare idea. Anche Catello Maresca ha accolto dei transfughi (Manfredi non ha certo l’esclusiva dei cosiddetti voltagabbana). Alessandro Musella è passato da Ala ad Essere Napoli, Ciro Zarlengo da Io Resto a Napoli a Napoli Capitale, la lista rinascimento ha accolto diversi candidati del Pli e dei meridionalisti, con Riccardo Guarino che aveva creduto in De Magistris nelle precedenti Amministrative. E non manca qualche sorpresa. Felicia Ruggiero è stata attivissima partecipante del Movimento 5 Stelle e candidata con Matteo Brambilla. Poi lo strappo e questa volta sosterrà Catello Maresca. E Antonio Napolitano, candidato con Dema ora in lista con un pm che guarda a destra. In totale sono 20 coloro che erano candidati con altri e che ora sono nelle schiere del magistrato, nonostante il netto taglio delle liste operato dalla commissione elettorale e poi dal Tar. Nessun transfugo con Alessandra Clemente, che ha perso quasi tutti quelli che credeva l’avrebbero sostenuta, per Matteo Brambilla e Giovanni Moscarella, mentre la lista di Rossella Solombrino ha accolto 6 candidati che erano meridionalisti a sostegno di De Magistris.

Una ventina i ‘voltagabbana’ anche negli elenchi di Antonio Bassolino, anche se per lo più si tratta di ritorni ‘a casa’ dal passato, come quello di Mario Maggio, che 5 anni fa era nei Verdi, così come Assunta Modolo, Rosanna Laudanno, l’ex assessore Marco Gaudini e Debora Piemontese. Gaetano Troncone ha mollato gli arancioni ed è approdato alla corte dell’ex governatore, come Gianni Formisano. Non manca qualche ‘acquisto’ da Forza Italia, come Concetta D’Addosio e Giancarlo Madonna, o da Valente, come Vincenzo Grimaldi, ma Bassolino ha chiarito a tutti che lui è disposto ad accogliere candidati e idee da qualsiasi parte politica e che il suo progetto è completamente civico. Evidente che l’esercito di Manfredi, che fino a qualche mese fa con Pd e M5S non andava d’accordo, è un rischio enorme. Per il disgiunto. E per la governabilità.

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