Letta: “Leggi sui diritti e voto ai sedicenni, il governo non esiti”

Le parole dell'ex premier

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Enrico Letta

MILANO – “Una riforma costituzionale da fare in un anno: il voto ai sedicenni”. La chiede l’ex premier Enrico Letta in un’intervista a Repubblica. “L’avevo già avanzata due anni fa. Adesso dico che è urgente, e che con questa maggioranza si può fare. È un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo: vi prendiamo sul serio e riconosciamo che esiste un problema di sottorappresentazione delle vostre idee, dei vostri interessi”, aggiunge, “quando si governa in coalizione le cose vanno fatte insieme. Questo è uno dei temi sul quale si gioca la capacità del Pd di dimostrare leadership e al tempo stesso rispettare gli alleati. Il momento è ora, non si aspetti per ottenere di più”.

Sul fine vita, sottolinea Letta, “la sentenza della Corte impone al Parlamento di farsi carico di questo tema, coinvolgendo tutti, tenendo conto delle complessità, ma seguendo l’indirizzo indicato dai giudici”. Mentre sul taglio dei parlamentari, afferma: “Penso che la riduzione sia una cosa positiva e che il Pd debba viverla con maggiore serenità, anche se non dovrei usare questo termine”. Serve una nuova legge elettorale “che dia diritto di tribuna alle minoranze. Non un maggioritario all’inglese o alla francese. Quella giusta è il Mattarellum, i collegi con una quota proporzionale. Aggiungerei la sfiducia costruttiva: un governo casca perché ce n’è un altro pronto, sennò si va al voto. E secondo me le legislature dovrebbero essere più brevi, di tre, quattro anni”.

(LaPresse)

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