ROMA (loredana lerose) – Il premier Paolo Gentiloni allarga la schiera di suoi sostenitori. Dopo Romano Prodi, Walter Veltroni e l’ex Capo dello Stato Giorgio Napolitano arriva l’appoggio di Enrico Letta. L’ex premier, predecessore di Matteo Renzi, lo stesso a cui il segretario del Pd disse Enrico stai sereno, per poi soffiargli la poltrona di capo del Governo, oggi ha la possibilità di rivalersi del torto subito tifando per un Gentiloni bis. Purtroppo per i detrattori di Renzi, a cui si aggiungono gli scissionisti di Leu Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, il fatto che molti big rimasti nel Pd preferiscano Gentiloni a Renzi non significa che questo farà un passo indietro, anzi. Difficile che il Pd vinca le elezioni tanto che il segretario dem non se l’è sentita di fare il ‘guappo di cartone’, come in occasione del referendum costituzionale, e promettere di dimettersi in caso di sconfitta. No, stavolta, al di là del risultato Renzi non ha intenzione di scomparire dalla scena con buona pace di chi lo vorrebbe definitivamente fuori dai giochi per tornare a valere qualcosa in un partito snaturato rispetto all’idea originale che si è, da tempo, rassegnato all’uomo solo al comando. Il sostegno per Gentiloni è un po’ come simpatizzare per una squadra di calcio che difficilmente vincerà lo scudetto.