ROMA – Il processo di ‘europeizzazione’ del Movimento 5 Stelle prosegue. Dopo il voto in favore della nuova presidentessa della Commission Europea Ursula von der Leyen, il M5S è alle prese con una costante avvicinamento alle cancellerie che contano in Ue. “Voglio ringraziare la Germania che si mostra sempre disponibile a ricollocare e a ridistribuire i migranti che sbarcano sulle coste italiane. E risponde sempre per prima. La sua disponibilità sia d’esempio per gli altri Paesi europei“, ha affermato oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio con l’omologo tedesco Heiko Maas.
Dai gilet gialli alla Merkel il passo è breve
Semplice cortesia istituzionale e diplomatica? Non proprio. Siamo lontani anni luce dal M5S antieuropeista, che strizza l’occhio ai gielt gialli francesi e all’Ukip inglese. Il primo passo verso i poteri forti europei l’aveva compiuto il premier Conte, oggi arriva il vessillo del Capo politico grillino. “Il nostro governo crede fermamente in un’Europa più forte”, ha aggiunto.
Sullo sfondo lo scontro con Conte e Salvini
Ma quali sono le ragioni politiche dietro l’ennesimo passo pentastellato verso le tecno-burocrazie Ue? Innanzitutto dopo la crisi che ha portato al fallimento del governo M5S-Lega, Di Maio si è reso conto che l’appoggio dei Paesi membri al premier Giuseppe Conte è stato determinante. Nell’azione del ministro degli Esteri sullo sfondo c’è anche lo scontro al vertice con Conte per la leadership in casa 5 Stelle. Il tema immigrazione, poi, sconfina nel territorio di Matteo Salvini, nervo scoperto del Di Maio giallorosso.