di Luca Rossi
MILANO (LaPresse) – La votazione del Manifesto delle idee entro il 10 ottobre, poi l’avvio del periodo congressuale, che culminerà nel congresso fondativo entro il 15 dicembre. Ecco le tappe del cantiere aperto di Liberi e Uguali, nato dalla fusione di Art.1-Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. E il leader Pietro Grasso, all’assemblea milanese, si dice “ottimista, perché adesso è assolutamente chiaro dove va il il Governo, a destra. C’è una grande opportunità per tutti coloro che hanno valori di sinistra per costruire questa casa. Noi siamo stati i primi ad aver lanciato l’idea. Per me è importante non parlare dalle persone come fanno altri, ma dalle idee, dai valori e dai temi per un processo veramente democratico”.
“E’ indispensabile valutare il governo che ci troviamo di fronte”
“Ci troviamo di fronte a un governo che non ha più pudore, remore, tabù. Noi stiamo andando indietro di decenni, siamo diventati i sauditi d’Europa”, è l’analisi della deputata Laura Boldrini, secondo cui l’obiettivo è sfidare “la destra di Matteo Salvini e i milioni di italiani che lo seguono”. “La mia piccola proposta alle elezioni europee – aggiunge l’ex presidente della Camera – è una lista che non abbia simboli. Mettiamo insieme i cinque punti e un motto ‘Cambiare l’Europa per salvare l’Europa’. Se ci limitiamo a mettere insieme diverse identità politiche, non siamo un soggetto attrattivo. Mettiamo da parte i nostri simboli. È possibile che l’unica prospettiva è trasformarci in un partito e non ragionare su una prospettiva più ampia?”.
“Le regole – è l’appello dell’ex presidente del Senato – ce le dobbiamo dare noi”
“Abbiamo bisogno di umiltà, siamo piccoli, è vero, ma proprio per questo siamo agili. C’è una fase assolutamente fondativa delle idee, fino a tutto il mese di settembre metteremo tutto in discussione. Abbiamo già perso abbastanza, non abbiamo nulla da perdere. Possiamo andare avanti e costruirci con le nostre, nuove regole per far sì che il nostro sogno diventi un prodigio realizzato”. La platea della Biblioteca civica di via Valvassori Peroni applaude quando Grasso spiega: “Il mio nome non ritengo che debba rimanere nel simbolo, perché è vostro, di tutti quelli che hanno votato”. Mentre Boldrini torna sul fatto che “il Pd si sta dilaniando in guerre intestine di partito. Quello che succede fuori deve essere una priorità, dobbiamo andare a stare nei mondi che non ci considerano più. Non basta il momento costituente. Dobbiamo valorizzare al meglio le nostre potenzialità, dobbiamo stare là dove succedono le cose e in Rete”.
Il tema resta, comunque, l’eventuale alleanza con il Pd?
“Il manifesto – chiarisce l’ex presidente del Senato – è fatto di temi, non ci sono problemi di alleanze. LeU nasce come soggetto autonomo. Non è certamente autosufficiente. È disponibile ad alleanze ma dopo che si è creato il proprio programma, il proprio progetto, il proprio sogno da realizzare. Non è questo il momento di parlare di alleanze, ma non significa che non potranno esserci”.