ASUNCION (Paraguay) (LaPresse/AFP) – Libertadores: vertice in Paraguay, lascia il capo della sicurezza Ocampo. Dopo il rinvio della finale di ritorno di Coppa Libertadores tra River Plate e Boca Juniors, i presidenti delle due squadre si incontrano oggi presso la sede della CONMEBOL in Paraguay. Per cercare di trovare una nuova data utile. Intanto si è dimesso il capo della sicurezza di Buenos Aires, Martin Ocampo. In seguito alle polemiche per la deficitaria gestione dell’ordine pubblico in occasione della gara che avrebbe dovuto disputarsi sabato al Monumental.
Le immagini dell’assalto al pullman del Boca hanno fatto il giro del mondo. Con alcuni giocatori Xeneizes rimasti feriti (Pablo Perez è finito in ospedale). Anche a causa dell’uso di gas urticanti. Dopo un primo rinvio sabato, nonostante le pressioni da parte della FIFA (il presidente Gianni Infantino era a Buenos Aires) e della CONMEBOL per giocare, alla fine si è deciso di rinviare la gara anche domenica.
Libertadores: vertice in Paraguay, lascia il capo della sicurezza Baires
Le scene di violenza e guerriglia urbana, inoltre, sono anche il peggior viatico verso il vertice del G20, che si terrà nella capitale argentina dal 30 novembre al 1 dicembre, in cui si prevede la presenza di capi di Stato e di governo da tutto il mondo. Dopo aver accettato di posticipare la partita, il Boca Juniors ha chiesto la vittoria a tavolino. Una posizione che ha mandato su tutte le furie il presidente della River Plate Rodolfo D’Onofrio che ha parlato addirittura di tradimento. “Non posso credere che non vogliano mantenere la promessa, abbiamo firmato un documento e ci siamo stretti la mano, e poi ho sentito che il Boca chiede la vittoria a tavolino”, ha detto D’Onofrio a Radio Mitre.
D’Onofrio ha ricordato che senza il suo sostegno alla richiesta di rinvio da parte del presidente del Boca Juniors, la partita si sarebbe giocata sabato sera su insistenza della CONMEBOL. La richiesta di sanzioni da parte del Boca contro il River “sarà esaminata dal Tribunale disciplinare della CONMEBOL, un organismo indipendente composto da dieci membri”, ha detto lunedì all’AFP una fonte all’interno della Confederazione. Infine il presidente della CONMEBOL Alejandro Dominguez ha invitato i due club a raggiungere un compromesso: “È molto più di un titolo sportivo che è in gioco, o tutti i giocatori di calcio sudamericani si uniscono per porre fine alla violenza, o la violenza finirà con il calcio sudamericano”.