L’Inter cade 3-1 a Roma, la Lazio in testa per una notte

Per Simone Inzaghi il ritorno all'Olimpico è di nuovo amaro dopo la sconfitta dell'anno passato

La Lazio festeggia con Luis Alberto e Pedro (Foto Alfredo Falcone/LaPresse)

TORINO – Una sfida equilibrata e ad alta intensità decisa dai cambi. La qualità di Luis Alberto e Pedro mette le ali alla Lazio, che vola in testa in Serie A – almeno per una notte – grazie al tris (3-1) contro l’Inter, che brilla solo dopo il pareggio in avvio di ripresa di Lautaro e nel quarto d’ora finale incassa l’uno-due della coppia spagnola, decisiva subentrando nel momento clou della partita. Per Simone Inzaghi il ritorno all’Olimpico è di nuovo amaro dopo la sconfitta dell’anno passato: la sua ex squadra gli gioca un brutto scherzo in una serata comunque complicata per i nerazzurri, stranamente distratti in difesa e insipidi nel reparto offensivo, con Lukaku e Lautaro che si sono trovati poco e il solo Dumfries che si è distinto in positivo. Nella Lazio di Sarri invece funziona tutto a meraviglia. Milinkovic-Savic è sempre determinante (suo l’assist per la zuccata del momentaneo vantaggio di Felipe Anderson), Immobile non segna ma ha l’argento vivo addosso, Zaccagni è un motorino perpetuo. E poi, quando i ritmi calano e le squadre si allungano, l’inserimento di Luis Alberto e Pedro si rivela la mossa perfetta per andare a dama.

Inzaghi si affida alla LuLa in avanti e punta su Gagliardini in mezzo al campo, nelle vesti di uomo ombra di Milinkovic. I nerazzurri fanno la partita, spingendo soprattutto dal lato di Dumfries, anche se su quella fascia Zaccagni non è da meno. La prima conclusione è proprio di Gagliardini, che devia di prima intenzione il cross teso dell’olandese trovando la risposta attenta di Provedel, preferito a Maximiano. Gli ospiti dettano i ritmi ma la Lazio non li subisce, anzi di rimessa sa come pungere la retroguardia avversaria. Immobile è in palla ma al 16′ colpisce male sul cross di Marusic, vanificando una bella azione in velocità. Alla lunga i biancocelesti sembrano messi meglio in campo: Zaccagni, ispiratissimo, viene murato di testa da Skriniar. Al 40′ però l’Inter capitola: pennellata di Milinkovic-Savic per Felipe Anderson, il più in ombra fin lì, che sbuca alle spalle di Dimarco e di testa supera Handanovic.

In avvio di ripresa Immobile ha subito sui piedi la palla del 2-0, su imbeccata in verticale di Lazzari, ma Handanovic salva tutto con una parata che si rivela decisiva, perché al 6′ in mischia l’Inter riequilibra il match. Sulla torre di Dumfries il più lesto è Lautaro che fulmina Provedel. La squadra di Inzaghi prende fiducia e coraggio, con Dumfries scatenato e a un passo dal gol del ribaltone con un colpo di testa schiacciato respinto da un sontuoso Provedel. Sarri avverte il pericolo e dà una scossa al suo undici, inserendo Pedro e Luis Alberto per ritrovare il filo smarrito. Inzaghi non è da meno e butta nella mischia poco più tardi contemporaneamente Dzeko, Gosens e Darmian. In una gara giocata su alti ritmi sono proprio i cambi a risolvere la partita. Il bolide di Luis Alberto prima e il delizioso tiro a giro di Pedro dopo fanno infatti gioire il popolo biancoceleste: Sarri gongola e si prende la vetta della Serie A almeno per una notte, Inzaghi cade nel suo ex stadio e si interroga, tra una difesa in affanno e un attacco che non decolla.

(LaPresse)

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