NAPOLI – Le indagini dei carabinieri, che hanno portato all’arresto di tre uomini dei Mazzarella (CLICCA QUI PER LEGGERE), partono dalla denuncia nel 2022. Poi i militari cercano i riscontri con servizi di osservazione a distanza e intercettazioni telefoniche. C’è una intercettazione inserita dagli inquirenti nell’ordinanza cautelare, perché ritenuta significativa: “Il clan conta trecento affiliati in tutta la città, nel caso le cose si mettano male”. Come dire: i Mazzarella hanno un esercito di adepti, pronti a entrare in azione.
Le indagini hanno anche accertato che i presunti estorsori, con le loro condotte violente, nonché avvalendosi della forza intimidatrice del clan, erano riusciti ad ottenere il pagamento di alcune quote. Alla luce degli indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini, nonché della loro pericolosità, deducibile anche dalle modalità mafiose, è stata emessa l’ordinanza applicativa della misura di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le vittime sono due fratelli titolari di un bar e di una ditta di facchinaggio all’interno del porto di Napoli.