L’intercettazione. Politica e pallone. Magliocca: “Le sponsorizzazioni sono mie”

L’ex presidente della Provincia è accusato di aver veicolato appalti verso ditte pronte a finanziare la squadra di calcio del Vitulazio e le giovanili del Gladiator

Magliocca, De Lucia e Valente

CASERTA – Un uso attentissimo del cellulare. Ma questa accortezza non ha impedito ai carabinieri di raccogliere elementi, sostiene la Procura di S. Maria Capua Vetere, in grado di ipotizzare le condotte illecite che avrebbe commesso negli ultimi mesi. Parliamo di Giorgio Magliocca, fino a giovedì scorso presidente della Provincia di Caserta e sindaco di Pignataro Maggiore.
Il politico, esponente di Forza Italia, è sotto inchiesta insieme ad altre 11 persone accusate, a vario titolo, di corruzione, frode e rivelazione di segreto d’ufficio.

Il tema dell’indagine che vede protagonista Magliocca è il suo aver veicolato, dicono i pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, lavori banditi da Provincia e Comune verso ditte che si mostravano disposte a sponsorizzare alcune squadre di calcio. Quali? Quelle dove giocava il figlio (estraneo all’inchiesta). Uno di questi team è il Vitulazio. E i carabinieri di Aversa hanno monitorato nel luglio dell’anno scorso dei dialoghi tra Magliocca e Luigi De Lucia (anche lui indagato), il presidente della squadra calena, ritenuti di importante rilievo investigativo. Ascoltando quelle chiacchierate, emerge, sostengono i militari dell’Arma, quello che hanno tracciato come un piano teso a portare denaro al team dove avrebbe giocato il figlio del politico, proprio il Vitulazio. E il primo step di questa strategia era liberarsi dell’allenatore Marco Incoronato. Quell’esonero effettivamente arriva. Quando? Il primo agosto 2023. Il presidente della Provincia, parlando con De Lucia, si sarebbe impegnato, dicono i militari dell’Arma (che ascoltano la conversazione grazie a un’intercettazione ambientale), a far confluire nel Vitulazio importi di sponsorizzazione, soldi che sarebbero arrivati da imprenditori “amici”, ma a una condizione: doveva allenare Rosario Valente (pure lui sotto inchiesta), di Marcianise. Un ipotizzato sistema collaudato che sarebbe stato attivato dal politico anche per il Gladiator, dove il figlio l’anno precedente aveva giocato nelle divisioni giovanili. “L’anno scorso – racconta Magliocca – il Gladiator, la juniores nazionale del Gladiator, sostanzialmente l’ho finanziata io. Con tutta una serie di sponsorizzazioni, amici a cui piace il pallone, che mi chiedevano dove fare dei contributi. Parliamo di una somma che può andare dai trenta, quaranta, se siamo fortunati, pure cinquantamila euro in un anno… Visto che mio figlio, io voglio essere pure… come dire”. E poi, stando all’intercettazione, prosegue: “Le sponsorizzazioni sono mie, punto. E… diciamo sono io che sono legato sentimentalmente… diciamo affettivamente a questo allenatore (Alfonso Valente, ndr). Mi devi dare soltanto… un riferimento, oppure un riferimento che ti metto in contatto con le persone che poi devono fare”. “Però – chiarisce l’ormai ex presidente della Provincia – il nome mio non deve mai… a niente”.

In relazione a questo ipotizzato giro di affidamenti dati a ditte che avrebbero sponsorizzato il Vitulazio, con Magliocca, Valente e Luigi Diana sono indagati, per corruzione, gli imprenditori Cosimo Rosato e Gianpaolo Benedetti, Alfonso De Lucia, figlio di Luigi, che gestiva il conto della società, Gerardo Palmieri e Clara Di Patria, dipendenti della Provincia, e Marcello Baldo, capo dell’area Tecnica di Pignataro. Nell’elenco degli inquisiti c’è pure l’imprenditore Vittorio Raimondo, sotto inchiesta, in concorso con Rosato, per frode (avrebbero eseguito dei lavori non seguendo quanto previsto nel progetto, creando un danno alla Provincia).

Parallelamente a questa inchiesta ce n’è un’altra che coinvolge sempre Magliocca e l’imprenditore Mattia Parente per una presunta fuga di notizie dalla Procura. Parente (da dicembre 2023 assessore a Grazzanise) avrebbe saputo che il presidente della Provincia, ipotizza l’accusa, fosse sotto indagine dal cugino Giuseppe Parente, finanziere in servizio in Procura. E, entrato in possesso di queste notizie, le avrebbe girate il 31 ottobre 2023 proprio a Magliocca (i due quel giorno si videro in un bar a Grazzanise).

Logicamente le due indagini, tra loro connesse, sono ancora in fase preliminare e potrebbero, nel loro svolgimento, far rivelare l’estraneità degli inquisiti ai fatti loro contestati. Per trovare riscontro alle proprie tesi, giovedì mattina i carabinieri eseguirono perquisizioni presso abitazioni e uffici degli indagati per requisire telefoni, pc e altri documenti che potrebbero rivelarsi utili all’indagine.
Nel collegio difensivo dei 12 indagati, tra gli avvocati impegnati, Mauro Iodice, Alberto Martucci, Margherita Salvatore, Giuseppe Alesci, Umberto Pappadia e Ferdinando Letizia.

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