NAPOLI – La parlamentare del gruppo Azione-Per Elena Bonetti, candidata alle Europee nella circoscrizione Sud, non si distacca dalla linea attendista del partito sulla questione del terzo mandato per i presidenti di Regione, che riguarda soprattutto il governatore campano
Vincenzo De Luca. Stamattina alle 11,30 Bonetti sarà al Vovo Pacomio di via Mazzini per un incontro su “L’impegno delle donne in politica”. La presenza femminile in politica, nonostante le leggi in materia, è ancora carente, specie in Campania. Come se ne esce?
La nostra democrazia ha bisogno delle donne. Per promuovere una maggiore partecipazione femminile sono importanti le regole; i meccanismi elettorali che, ad esempio, garantiscono la doppia preferenza di genere aiutano ma non bastano. Dobbiamo promuovere, nel mondo del lavoro e nelle istituzioni, una cultura del protagonismo femminile. Il nostro partito ha scelto di farlo portando avanti un programma che mette al centro le donne a partire dal mondo del lavoro. La scelta anche di candidare in tutte le circoscrizioni Carlo Calenda e la sottoscritta dimostra nei fatti la politica nuova che vogliamo interpretare.
Quale ostacolo ha impedito la formazione della lista unica con Italia viva alle Europee?
Per le elezioni europee noi abbiamo voluto portare un progetto politico coerente, come l’impegno di costruire un nuovo partito con le forze politiche che sono con noi e superare il bipolarismo di destra e di sinistra che ha bloccato il nostro Paese. Renzi e Bonino, invece, hanno deciso di fare un accordo elettorale che dal giorno dopo le elezioni, per loro stessa ammissione, verrà sciolto. Una lista composta da persone che non andranno nello stesso gruppo parlamentare, alcuni andranno nei popolari, altri nei socialisti e nei liberali, con posizioni contraddittorie al proprio interno. Dalla politica estera, al green, alle politiche per il lavoro.
Se sarà eletta nel Parlamento europeo, cose intende fare nel campo delle politiche per la famiglia?
La mia candidatura è a servizio della lista Siamo Europei e del progetto politico di Azione. Nel nostro programma vogliamo rafforzare in Europa come abbiamo fatto quando ero al governo le Politiche a sostegno delle famiglie: un welfare europeo, maggiori investimenti per promuovere il sostegno economiche alle famiglie con figli, incentivi al lavoro femminile e giovanile.
Il gruppo di Azione-Per nel consiglio regionale della Campania è consistente. Dopo le Europee chiederete visibilità in giunta?
Su questo preferisco che sia il coordinatore regionale a pronunciarsi.
La possibilità di terzo mandato interessa da vicino il presidente della Regione De Luca. Lei pensa che sia giusto dare questa possibilità ai governatori e c’è il rischio di dar loro troppo potere?
Noi non abbiamo contrarietà a priori. Ma ci sembra che questo non sia il tema prioritario per i cittadini e le famiglie italiane e della Campania. Le priorità oggi si chiamano sanità, che grava sulle famiglie con costi eccessivi per cui molti rinuncino a curarsi, salari troppo bassi, mancanza di lavoro per i giovani e per le donne, e infine la mancanza di servizi territoriali adeguati. Questi sono per noi gli assi strategici su cui vogliamo investire sia in Italia che in Europa.
Nel programma di Azione per le Europee c’è un capitolo dedicato all’immigrazione. Cosa pensa delle dichiarazioni sul tema rilasciate dal ministro Salvini nel corso della recentissima visita a Castelvolturno?
Salvini sull’immigrazione fa del gran populismo. L’immigrazione è problema complesso che non si risolve con gli slogan. Per affrontarlo, al contrario di quanto afferma Salvini, abbiamo bisogno di una strategia Europea. Un’Europa con maggior potere decisionale e non bloccata da veti, che abbia la forza politica per rivedere e superare il trattato di Dublino. Dobbiamo stabilire meccanismi di ricollocamento più equi tra Stati che non gravino esclusivamente sui paesi di arrivo. Inoltre, serve aumentare la quota di immigrazione regolare per motivi lavorativi per aiutare le nostre aziende a reperire la forza lavoro di cui hanno bisogno. Questo non si fa da soli, lo si può fare in modo efficace solo nella collaborazione e nella prospettiva europea.
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