L’intervista. Cesaro: “Non mi candido alle Europee”

E alla Lega manda a dire: "Il papabile governatore non si decide il 26 maggio"

Settimane frenetiche per i partiti di tutto l’arco costituzionale, ma ancor di più per quelli che alle prossime Europee dovranno dimostrare senza incertezze il loro peso. Come Forza Italia. Schiacciato da una Lega sempre in crescita che, parola di Salvini, in Campania vuole esprimere il candidato alla presidenza della Regione l’anno prossimo, il partito di Silvio Berlusconi non può permettersi passi falsi. E allora, ecco che l’immagine dello stato maggiore campano riunito nella sede di piazza Bovio, armato di carta e penna a fare e disfare candidature, è più che un pensiero: diventa reale. A parlare con Armando Cesaro, capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, le cose non stanno esattamente così.

Consigliere, vado dritta al sodo senza giri di parole. Europee alle porte, lei sarà candidato?

I rumors della politica la danno già con le valigie pronte per Bruxelles…No, nessuna valigia. Sinceramente non sono neppure interessato né ho mai pensato ad una candidatura alle Europee. Ho letto sui giornali di questa possibilità ma gli elettori mi hanno votato ed eletto in Consiglio regionale ed è lì che continuerò ad impegnarmi, a lavorare nell’interesse dei campani. Un impegno che porterò fino in fondo.

E chi sono i candidati, scusi? A parte gli uscenti, c’è qualche nome nuovo su cui puntare?

Le liste si definiscono a Roma in un rapporto di condivisione con i coordinamenti regionali. Poi, al di là della ricandidatura degli uscenti che hanno dimostrato di aver ben lavorato, sicuramente si guarderà con attenzione alla società civile e alle migliori energie.

Gli ultimi sondaggi danno Forza Italia in lieve crescita, appena l’1,7%, mentre il Pd da quando si è liberato di Renzi ha guadagnato ben 14 punti. E se faceste lo stesso con Berlusconi?

Ha detto bene: il Pd ha dovuto liberarsi di Renzi per recuperare consenso. Da noi è il contrario: da quando il presidente Berlusconi ha deciso di scendere generosamente in campo perché l’Europa ha bisogno di interlocutori capaci e affidabili, Forza Italia ha guadagnato diversi punti percentuali. E’ matematico, non appena il nostro leader ritorna in campo Forza Italia ricomincia a salire nei sondaggi. Diciamocelo: Berlusconi resta un fuoriclasse, un Maradona della politica. Va in campo e fa la differenza.

Non mi sembra che matematicamente le cose stiano così, comunque… C’è tutto l’elettorato moderato da recuperare, che in mancanza di alternative è confluito sulla Lega. Non vi interessa recuperalo? E come, se non puntando sul rinnovamento?

Sul tema del rinnovamento sfonda una porta aperta: mi sono sempre battuto con forza, insieme a tanti altri colleghi di partito, per il rinnovamento e, devo dire, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: alle ultime amministrative abbiamo eletto tutti sindaci giovani ed l’età media dei nostri dirigenti si è notevolmente abbassata. Oggi il 70% dei nostri consiglieri comunali non supera i 40 anni. Naturalmente siamo solo all’inizio ma continuerò a battermi con forza. Per quanto mi riguarda il ricambio generazionale nel partito è una priorità. Servono giovani competenti, anche per evitare di ritrovarsi con degli incapaci come è accaduto per i 5 stelle, e serve la meritocrazia e quindi andrà premiata anche la militanza.

Del resto, anche il coordinatore De Siano ha aperto alle primarie, cosa inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Dobbiamo aspettarci pure i congressi?

I congressi li terremo, questo è sicuro. Per le primarie c’è un tavolo nazionale che si occuperà delle candidature alla presidenza delle Regioni chiamate al voto. Quindi immagino che se si terranno da noi le avremo anche in Liguria e in Puglia. Ad ogni modo siamo già pronti. Le dò un dato significativo: la Campania è la prima regione italiana per numero di iscritti a Forza Italia. Intanto, personalmente, non sono assolutamente contrario alle primarie: chi è impegnato in politica e la vive sul proprio territorio deve essere sempre pronto a confrontarsi con tutti, sia con l’elettorato che all’interno del partito.

Quanto temete il confronto con la Lega? Se dovesse battervi alle Europee sceglierà di diritto il candidato alla Regione?

Le Europee sono un test importante ma non credo che possano esprimere l’indicazione del candidato alle regionali. Sono elezioni che indicano un orientamento politico ma non individuano, a differenza di quelle locali o regionali, un candidato che dovrà poi interpretare le istanze di quel territorio. Poi, più che un nome è importante che abbia un profilo alto, di spessore e in grado di governare bene. L’obiettivo resta il buon governo.

Chi è il suo candidato ideale?

Il mio candidato ideale, sempre e comunque, ha un solo nome e cognome: Silvio Berlusconi.

Dipolmatico. Dicevo per la Regione… Il suo futuro?

Ancora in Consiglio regionale con l’etichetta, immagino fastidiosa per chi fa politica da sempre, di ‘figlio di’?Per ora è prematuro parlarne, deciderò quando sarà il momento giusto e nella maniera più utile al mio elettorato di riferimento. Per ora mi preoccupo di portare avanti il mandato di consigliere regionale. I risultati, ci tengo a dire, non li porta un cognome ma l’impegno politico personale, il lavoro quotidiano che si svolge per la propria comunità. I miei, in termini di produttività, sono visibili sul sito del Consiglio. Per quanto mi riguarda, tanto nella mia attività legislativa che ispettiva, credo in quello che faccio ed ho cercato di dare sempre il massimo. Ovviamente, al di là di tutto, non mi sfugge il fatto che alla fine il giudizio vero lo dà l’elettore”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome