L’intervista. Cirielli: “Commissariare i governatori incapaci”

Per il deputato di Fdi l’autonomia va a premiare le competenze

Edmondo Cirielli
Foto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2016 RomaPoliticaConferenza stampa di Fratelli d'Italia su sicurezza e immigrazioneNella foto Edmondo CirielliPhoto Roberto Monaldo / LaPresse21-01-2016 Rome (Italy)Press conference by DdI party on security and immigration In the photo Edmondo Cirielli

NAPOLI – Governo: lavori in corso, ma da Fratelli d’Italia garantiscono che è questione di giorni. Sarà un esecutivo composto da politici con ‘comprovate competenze’ sulle materie in capo ai ministeri che andranno a guidare. A parlarne con Cronache è il parlamentare campano meloniano Edmondo Cirielli.

Onorevole, l’elezione di La Russa a presidente del Senato ha creato le prime frizioni con Berlusconi. Cosa risponde a chi teme che sia solo l’inizio dei malumori in una coalizione unita più sulla carta che nei fatti?

Questa è la prima volta che si formerà un governo dopo pochi giorni che è stato indicato il premier incaricato dal presidente Mattarella. Gli altri hanno sempre avuto una gestazione più lunga. Credo che la tensione sia da ritenersi fisiologica. Ma in questo caso penso che abbia contato anche il fattore psicologico, non dimentichiamo che Fratelli d’Italia è passato da essere l’ultimo della coalizione a primo partito. Superata la tensione ora c’è la schiarita. Siamo insieme da trent’anni.

Si lavora alla composizione del governo, il primo guidato da una donna. Crede davvero che Berlusconi e Salvini sosterranno fedelmente la Meloni? In passato hanno già tradito gli accordi elettorali…

Indubbiamente. Noi non abbiamo condiviso e loro sono stati penalizzati dalle scelte fatte come ha dimostrato il voto. Ma erano situazioni diverse, c’era una situazione emergenziale senza una chiara maggioranza. E abbiamo detto a più riprese che per noi la loro decisione di stare in maggioranza era un errore. Le cose sono diverse perché adesso c’è una maggioranza chiara. La stessa che ci vede governare bene nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni. Per questo siamo ottimisti.

La Lega chiede che il governo non sia tecnico, ma politico. E’ d’accordo?

Sono d’accordo, puntiamo su un governo politico composto da persone che hanno competenze specifiche. Non politici scelti a caso, ma persone con comprovate competenze in quei settori.

Quale sarà il primo provvedimento utile a indicare ai cittadini il cambio di marcia rispetto agli ultimi governi, quelli che come sottolineate spesso solo voi coerentemente non avete mai sostenuto?

Dobbiamo fare un provvedimento che favorisca le assunzioni e il lavoro, potrei dire tante cose sull’economia in generale, ma per noi è importante rilanciare l’occupazione. C’è stata una grossa polemica sul reddito di cittadinanza che è l’emblema dell’incapacità dei governi degli ultimi dieci anni di affrontare il tema della povertà e della disoccupazione. Questioni che non si possono affrontare con l’assistenzialismo. Questa è la vera sfida: rilanciare l’economia attraverso il lavoro.

La polemica relativa al disinteresse del centrodestra per il Sud e il timore che l’autonomia differenziata penalizzi ulteriormente il Mezzogiorno non si è mai placata. La vostra posizione rispetto all’autonomia così come pensata dalla Lega qual è?

La Lega non ha mai fatto danni da questo punto di vista, li ha annunciati per scopi elettorali, per voti facili al Nord, ma non li ha mai fatti. Chi ha fatto danni è stato il Pd con la riforma del titolo V e con norme che penalizzano il Sud come la ripartizione del fondo sanitario. Loro si sono guardati bene dall’invertire la rotta anche rispetto agli errori fatti sulle infrastrutture. Negli ultimi dieci anni, compresi gli ultimi cinque in cui il M5S è sempre stato al governo, tutto è peggiorato dall’assistenza sanitaria alle infrastrutture. L’autonomia ha senso se ci porta a dire che chi è capace resta chi non lo è viene commissariato. Le Regioni virtuose gestiscano le competenze, ma quelle che sono incapaci di garantire, e metto in testa la Campania, per esempio i livelli minimi di assistenza vanno spogliate delle loro competenze per incapacità. L’autonomia differenziata intesa in questo modo è un’opportunità.

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