CASERTA – Se Forza Italia e Lega ancora faticano a sbilanciarsi rispetto all’indicazione di un nome da proporre come candidato governatore, Fratelli d’Italia lo ha già individuato: è di qualche giorno fa l’ufficializzazione, da parte del coordinatore regionale Gimmi Cangiano, della candidatura del deputato Edmondo Cirielli (nella foto). E’ ovvio che decisione finale avverrà dopo che ogni partito della coalizione di centrodestra avrà fatto le sue proposte, ma soprattutto dopo che i leader nazionali Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni avranno fatto il punto su base nazionale. Resta il fatto che il passo in avanti di Fratelli d’Italia ha fatto rumore in questi giorni, se solo si pensa che anche autorevoli esponenti politici da sempre dati per vicini a Forza Italia, come Stefano Caldoro, hanno dato il loro placet a Cirielli. Ma cosa ne pensa il diretto interessato, che per il momento resta l’unico candidato ufficiale in pectore per il centrodestra? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui.
Onorevole, sono stati giorni frenetici questi dopo l’annuncio di Cangiano. Lei che riscontri ha avuto rispetto alla sua indicazione?
Sono contento delle parole positive espresse dall’ex governatore Caldoro, che reputo un amico, ma anche il coordinatore della Lega Gianluca Cantalamessa ha avuto per me parole benevole. Ma, come ho già avuto modo di dire, per ora questa di Fdi è solo una proposta poiché saranno i nostri leader, su base nazionale, a stabilire quale partito potrà esprimere il nominativo del candidato. E’ chiaro che se la Campania spettasse a Fratelli d’Italia, il candidato sarei io.
E se così non fosse?
Il problema non sono i nomi, oltre al mio ce ne sono altri di qualità nell’ambito di tutto il centrodestra.
Può fare qualche esempio?
Il rettore Aurelio Tommasetti, Pina Castiello, Cantalamessa per la Lega. Mara Carfagna, Paolo Russo o anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Armando Cesaro. Ma senza fare fughe in avanti pensiamo a mettere in campo un programma serio e all’unità. Se i vertici nazionali decideranno che l’indicazione del candidato spetta a un altro partito, noi siamo pronti ad appoggiarlo.
A proposito di unità e programma, a ottobre terrete gli Stati Generali del centrodestra: con quali aspettative considerato che Berlusconi, Salvini e Meloni hanno ancora qualche divergenza da appianare?
In Campania non abbiamo problemi come classe dirigente e i problemi nazionali si supereranno. Gli Stati Generali saranno sicuramente utili a capire come vogliamo porre fine alla politica fallimentare attuata da De Luca. Non sarà facile rimettere in piedi la Campania, siamo dinanzi all’immobilismo sui fondi europei, sanità, ambiente e trasporti allo sfascio. Un marasma peggiore rispetto a quello di epoca bassoliniana. Alle scorse elezioni io ho sostenuto Caldoro, ma non avrei mai immaginato che De Luca potesse fare così male. Gli Stati Generali devono servire a definire come affrontare i primi 100 giorni alla guida della Regione, che sono importantissimi.
Che ruolo avranno le liste civiche? Crede che l’apporto di movimenti nuovi come Cambiamo o Altra Italia possa essere rilevante?
Lavoreremo affinché le liste civiche siano di coalizione e affinché sigle importanti aumentino la nostra qualità nella proposta. Sono un valore aggiunto perché ci sono mondi e uomini della società civile oltre a persone che possono dare un contributo programmatico oltre che numerico.
Guardando allo scenario nazionale, si aspetta una sfida a due contro il centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle o a tre con dem e pentastellati divisi?
Per noi è indifferente lo sfidante, abbiamo idee e progetti di valore. Credo che alla fine la sfida sarà a due con i grillini che chiederanno la testa di De Luca e il Pd che gliela concederà. Lui lo ha capito e farà un passo indietro perché ha molto da chiedere.
Cosa intende?
Ha molto da chiedere politicamente.
Nelle ultime ore i leghisti hanno lasciato trapelare che ci sono una ventina di esponenti del M5S pronti a indossare la casacca leghista, le risulta? Con Fdi nessun avvicinamento?
Ci sono molti 5 stelle che vedono e vivono male l’accordo col Pd. Qualche tentativo di avvicinamento a noi, che è rimasto tale, ci è stato, ma è più facile per loro guardare alla Lega visto che noi siamo un partito strutturato e non un movimento.