NAPOLI – Mentre il campo largo va in pezzi, Azione ritiene ancora ci sia uno spazio al centro da costruire. A ribadirlo a Cronache è il deputato Antonio D’Alessio (nella foto), che conferma anche che la posizione del partito è contraria al terzo mandato, sebbene il rappresentante in Regione della forza politica guidata da Carlo Calenda abbia votato a favore della riforma.
Onorevole, il campo largo è la strada migliore, o la sola strada possibile, per battere il centrodestra di Giorgia Meloni?
Noi continuiamo a credere che esista uno spazio politico al centro, un’area del pragmatismo e siamo determinati nel contribuire alla formazione di un polo liberaldemocratico che sarà decisivo nella prossima legislatura.
Come possono coesistere all’interno di una coalizione forze che hanno idee diverse su questioni fondamentali come l’ambiente e l’economia come Italia Viva, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra?
Il grosso limite della costruzione di un’area di centrosinistra è proprio questa che ha appena enunciato: non possono coesistere queste forze politiche che hanno visioni completamente opposte non solo sulle politiche industriali e sul come giungere ad una transizione ambientale sostenibile ma anche sulla politica estera, sul posizionamento geopolitico, sulla giustizia e sul fisco.
In Campania è stata varata una legge che consente a De Luca di correre per un terzo mandato nonostante il no di Schlein, cosa ne pensa?
Sono stato sempre fermamente convinto che sia corretto mantenere il limite dei due mandati sia per le Regioni che per i Comuni di medie e grandi dimensioni essendo centri di potere rilevanti per garantire alternanza, partecipazione, rinnovamento.
Il fatto che Azione abbia partecipato a questa operazione avrà delle conseguenze?
Azione avvierà nei prossime mesi un percorso congressuale su tutti i livelli compresi quelli provinciali e regionali. Ci sarà dunque tempo e modo per discutere democraticamente e serenamente la linea politica partendo dai programmi, dalle proposte e non dai nomi.
E’ in corso l’iter parlamentare della Manovra: quali sono gli aspetti che meno la convincono del lavoro fatto dal Governo?
Ci sono alcuni aspetti positivi come il mantenimento del taglio del cuneo fiscale ma gli aspetti negativi sono di gran lunga maggiori. Una manovra che non punta alla crescita e che non finanzia adeguatamente la sanità.
Altro aspetto fondamentale è il taglio del fondo per l’automotive, settore quest’ultimo in grossa difficoltà con la crisi di Stellantis e che incide in maniera rilevante sul nostro PIL con ricadute occupazionali importanti.
Presenterete emendamenti o proposte su temi specifici?
Certo che presenteremo emendamenti. Tra i tanti vorrei segnalare quelli relativi alla Sanità, le cui criticità non vengono affrontate come sarebbe necessario, e quelli a favore dei Comuni che subiscono tagli che si riverberano sui cittadini. Peraltro, per i Comuni è purtroppo previsto un sostanziale blocco di nuove assunzioni, che creerà difficoltà all’efficienza dei Comuni stessi; chiederemo che almeno i concorsi avviati nel 2024 possano essere portati a termine.
I giudici hanno nuovamente bloccato il trasferimento dei migranti in Albania, ma il governo intende insistere con questa iniziativa. Che idea si è fatto di questa vicenda?
Sono sufficienti due numeri per rendere l’idea di quanto questa operazione sia solo un’arma di distrazione di massa: a pieno regime, sarebbero soltanto l’1,5% di tutti i migranti irregolari che arrivano nel nostro Paese ad essere trasferiti in Albania con un costo dell’operazione che sembra poter oscillare tra i 700 milioni e il miliardo di euro.
Il problema dell’immigrazione va gestito a livello europeo e questi fondi potrebbero essere impiegati per colmare le tante lacune che questa legge di stabilità, come detto, presenta.
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