L’intervista. La Russa: “Via libera a Maresca, ma ora basta tirarla per le lunghe”

Il senatore di Fratelli d’Italia: “Favorevoli al civismo ma rispetti anche lui i partiti. Sergio Rastrelli sarebbe stato un ottimo leader, farà a sua volta parte della squadra”

Ignazio La Russa (Foto Carlo Cozzoli - LaPresse)

NAPOLI – Ignazio La Russa, vicepresidente del Senato, esponente di primissimo piano di Fratelli d’Italia, affida a Cronache le sue riflessioni sullo stato dell’arte del centrodestra a Napoli, in vista delle elezioni amministrative del prossimo autunno. Le sue parole nelle stesse ore in cui Matteo Salvini definisce Catello Maresca “candidato leghista”.

Senatore, a che punto siamo?

Noi di Fratelli d’Italia siamo molto disponibili a favorire la natura civica della candidatura di Catello Maresca. Siamo favorevolissimi a discutere sui contenuti, come dice lui. Siamo disponibili e favorevoli a mantenere una impostazione civica della candidatura e quindi del percorso. In sostanza siamo rispettosi della sua impostazione.

E da lui cosa vi aspettate?

Da lui ci aspettiamo di ricevere uguale rispetto nel rapporto con la nostra identità. Secondo me, come tutti mi dicono, è una persona intelligente, non può avere secondi fini, e di fronte a una disponibilità così ampia non credo che si voglia impiccare alla simbologia. Noi abbiamo un simbolo, possiamo parlare di come rendere chiaro, anche se per me già lo è, che comunque il sindaco è civico.

In sintesi?

Pretendiamo che i partiti che vogliono, non necessariamente tutti, quelli che vogliono mantenere il proprio simbolo, lo mantengano.

E la richiesta di inserire un riferimento a Maresca nel simbolo?

Se ci sono accorgimenti grafici che possiamo decidere, discutere, vediamo. Questa è la posizione. Ma poniamo una condizione, una sola.

Quale?

Non possiamo tirarla per le lunghe. Abbiamo scelto di candidarci con lui per non dividere il centrodestra, siamo consapevoli che la sua è una ottima candidatura, ma altrettanto ottima era la candidatura di Sergio Rastrelli. Le consideriamo alla pari come chance di vittoria.

E allora perché scegliete Maresca?

Perché ci teniamo al suo progetto e all’unità del centrodestra. Anche quella di Rastrelli è una candidatura pressoché civica, non è un uomo di partito nel senso tradizionale del termine, ha un cognome identitario. Proprio per favorire la civicità diciamo: caro Rastrelli, poi vediamo, magari farai parte della squadra di Fratelli d’Italia, ne discutiamo a parte, fai un passo indietro a favore di uno che ha le stesse tue qualità. Per noi sono tutti e due ottimi candidati. Abbiamo solo bisogno che Maresca sciolga la riserva in un tempo estremamente rapido, perché noi dal 1 luglio avremmo voluto iniziare a fare la campagna elettorale. Non andiamo a Canossa né pretendiamo che lui venga a Canossa, ma ci vuole rispetto per le reciproche identità.

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