NAPOLI (Loredana Lerose) – A poche settimane dal voto il centrosinistra mostra l’immagine peggiore di sé. Leader litigiosi e accordi improbabili che si sposano poco e male con la promessa di costruire un campo largo in grado di arginare l’ascesa della destra di cui tutti, da Enrico Letta a Giuseppe Conte passando per Pierluigi Bersani e Carlo Calenda, hanno favoleggiato per mesi. I ‘sinistrati’ confermano la propensione all’autolesionismo e al rancore. Perché checché se ne dica, se Matteo Renzi resta l’unico con cui il segretario Pd non vuole avere a che fare, è anche perché quell’‘Enrico stai sereno’ non lo ha mai superato. Eppure, l’arte della politica, soprattutto in una fase delicata come questa, dovrebbe prevalere sui giochi di potere e su ipotetiche promesse di ‘un posto al sole’. Ne è certa l’ex senatrice, ora coordinatrice cittadina di Napoli di Italia Viva, Graziella Pagano, che avverte i piddini: se si perde la bussola, non si fa mai molta strada.
Il Pd corteggia chiunque e stringe accordi anche con chi come Si non ha mai appoggiato il governo Draghi, ma non dialoga con Italia Viva. Da cosa dipende questa tendenza a isolarvi?
La verità è che il Pd sta portando avanti un’azione politicamente incomprensibile: c’è un accordo separato con Sinistra Italiana e Fratoianni, ma c’è anche la conferma dell’accordo con Calenda. Due cose completamente diverse tra loro che Letta continua a descrivere come compatibili. Ma non è così, e in questa confusione siamo noi a non poterci stare. Molto meglio da soli, ma certi delle nostre battaglie e del nostro riformismo con l’obiettivo di proseguire sulla strada del governo Renzi e del governo Draghi. La sfida è cambiare l’Italia attraverso vere riforme, costi quel che costi. Mi meraviglia molto che il Pd non capisca che cambiando strada non si va da nessuna parte.
Crede che nel gioco ad escludervi del Pd abbiano un peso i trascorsi tra Letta e Renzi?
La politica non si fa col rancore. Nella prima repubblica anche i più rancorosi meditavano e stringevano accordi sulla base di programmi e progetti condivisi. La politica è mediazione, non rancore o risentimento.
Al di là del Pd, sembra che non correrete soli. Lei stessa ha annunciato novità rispetto al probabile accordo con un nuovo soggetto. Si riferisce alla sintonia tra Renzi e l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti?
Si sta lavorando con i movimenti più vicini alla nostra idea di politica e di riformismo. Si tratta di importanti realtà territoriali a cui tutti si richiamano senza mai tirarli in ballo realmente. Stiamo costruendo un rapporto con persone che hanno lavorato sui territori e che conoscono bene e meglio di chiunque altro le necessità dei cittadini.
A proposito di sindaci, pensa che gli equilibri che si creeranno alle Politiche incideranno in qualche modo sulla tenuta dell’ampia coalizione che a Napoli sostiene Manfredi?
Non credo ci saranno ricadute politiche fondamentali. Se si creerà un diverso equilibrio sostanzialmente bisognerà tenerne conto nel rimpasto.
Stando ai sondaggi Iv potrebbe arrivare al 6%, le difficoltà maggiori le avrete negli uninominali…Che tipo di candidati metterete in campo?
Gli uninominali sono un discorso complicato, i numeri sono numeri. Sul proporzionale invece potremo fare un buon risultato come già avvenuto alle Regionali ottenendo il 7% e alle comunali dove siamo risultati la terza lista più votata. Ci batteremo con i migliori candidati, intanto prima ci sono da definire gli accordi.
Nelle ultime ore avete perso un senatore, Carbone ha deciso di tornare in Fi. Che ne pensa?
Evidentemente ha sentito il richiamo della possibilità di avere un risultato con Fi che non era nelle corde di Iv. La politica in questo momento è ridotta ad uno scambio, molti dimenticano che la politica non è interesse personale, ma è il coraggio di rischiare anche una battaglia a perdere. Un posto al sole fa gola a tutti, ma per chi va al baratto di solito le cose non finiscono come vorrebbe.
Alle Amministrative avete aperto anche ad una parte di ex berlusconiani, stavolta cosa farete?
Stiamo dialogando.