L’intervista. Rastrelli: “Fdi governerà Il Reddito va riformato”

Il coordinatore meloniano minimizza le defezioni: “Siamo uniti”

NAPOLI – Il centrodestra marcia spedito verso la vittoria alle Politiche forte dell’onda favorevole per Giorgia Meloni. E poco importa se l’intento dichiarato di voler abolire il Reddito di cittadinanza, soprattutto in Campania, toglierà qualche voto a Fdi. Ciò che premiano gli elettori sono i valori e la coerenza. Ne è certo Sergio Rastrelli candidato al Senato e coordinatore cittadino di Fdi Napoli.
Centrodestra vincente e Fdi primo partito, cosa risponde a chi dice che questa combinazione è un pericolo per la democrazia?
Che è l’esatto contrario. Il voto popolare è la più alta forma di democrazia, l’unica che riconosciamo, soprattutto se il consenso è affidato in modo così convinto, e così diffuso sul territorio nazionale. C’è solo da plaudire ad un progetto di ampio respiro e grande responsabilità come quello di Fdi.

Laddove vinceste, considerato che in Regione e nelle grandi città a partire da Napoli ad amministrare è il centrosinistra e visto che siete fortemente critici verso De Luca e Manfredi, c’è il rischio che si crei un cortocircuito tra istituzioni locali e nazionali?

No, questo lo escludo perché chi come noi ha il culto dello Stato e delle Istituzioni, sa bene che il dialogo istituzionale è il presupposto per la buona politica. Credo anzi che quando forze contrapposte vanno a confrontarsi a diversi livelli si può evitare la mortificazione della politica che stiamo vivendo in città (Napoli ndr) con la logica del vincolo di sudditanza che ha l’amministrazione comunale nei confronti dell’istituzione regionale, che è a sua volta serva di un perverso intreccio di interessi e clientele in contraddizione col governo nazionale paradossalmente espresso dalle stesse forze politiche. Questo è il vero cortocircuito.

Negli uninominali teme più gli avversari del Pd o quelli del M5S? A proposito dei grillini, non pensa che la volontà di abolire il Reddito di cittadinanza soprattutto in Campania possa farvi perdere voti?

Il Reddito di cittadinanza va drasticamente riformato nella sua stessa impostazione, con il coraggio delle scelte. E l’eventuale incidenza negativa sul voto, a mio avviso trascurabile, è un falso problema: le scelte sul futuro del Mezzogiorno non si sacrificano sull’altare della convenienza o dell’opportunismo, perché la politica è una prospettiva nell’interesse delle comunità. In questo senso io vedo nel Mezzogiorno il Pd e il M5S come due facce della stessa medaglia, nella insipienza amministrativa e nel cinismo politico. Per contro vedo il centrodestra, con il traino di Fdi, in assoluta antitesi come premio alla coerenza delle posizioni ed alla qualità della proposta politica. Dal mio punto di vista il Reddito di cittadinanza è la causa indiretta e prossima della definitiva implosione del M5S, perché è una misura che nella loro sciagurata prospettiva doveva abolire la povertà. Invece è diventato un mero calmiere sociale, ma non ha portato alla crescita del territorio. Con il centrodestra al governo chi ha bisogno avrà tutte le tutele necessarie, ancor più mirate e rispondenti alle necessità, ma il Mezzogiorno e Napoli escono dal decadimento sociale solo se si crea il presupposto di un riscatto attraverso vere politiche attive del lavoro, e con il forte sostegno alle imprese. Per quanto riguarda lo scenario degli uninominali, contiamo sulla vittoria del centrodestra anche nelle zone più difficili storicamente roccaforti del centrosinistra.

Fdi sembra un partito compatto eppure nelle ultime settimane ci sono state delle defezioni…

Io vivo queste dinamiche con grande serenità, perché la nostra è una comunità solida e coesa. E’ chiaro che con la scelta delle candidature ci sono talvolta aspettative, anche legittime, che possono essere disattese, e non amo fare riferimento a dinamiche personali. Ma la caratteristica distintiva di Fdi e del centrodestra è che, nonostante le scelte che non si condividono, dal giorno successivo c’è una mobilitazione assoluta di tutti. Questa è una sfida troppo importante per essere condizionata da velleità o ambizioni personali.

Senza il 51 per cento è improbabile la nascita di un governo monocolore, voi che da sempre siete contrari ad alleanze spurie cosa farete e con chi crede possiate dialogare per creare l’esecutivo?

Io sono addirittura convinto che il risultato dei sondaggi sia sottostimato. E penso che il centrodestra da solo abbia i numeri e l’autorevolezza per governare.

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