L’intervista. Rotondi: “Regionali, Cirielli è il nome dell’area Meloni”

I Moderati e riformisti si presenteranno ma con un nuovo brand

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Gianfranco Rotondi

NAPOLI – Il gruppo dei “Moderati e riformisti” si presenterà alle prossime elezioni regionali, ma con una nuova denominazione concordata con Giorgia Meloni. E per il candidato alla presidenza di Palazzo Santa Lucia si punta sul viceministro Edmondo Cirielli. Lo dichiara a “Cronache” il deputato del gruppo FdI Gianfranco Rotondi, responsabile di “Democrazia Cristiana con Rotondi”.

Alle prossime Regionali in Campania che intenzioni avete? Presenterete la lista Moderati e riformisti o avete in mente altre soluzioni?

La lista ‘Moderati e riformisti’ ha riunito esperienze diverse, ma tutte riconducibili all’area Meloni distinta da Fdi: la mia Dc, il nuovo Psi di Caldoro, l’Udc, l’esperienza civica e ambientalista di Livio Petitto. La nostra lista sarà segnata da questa ispirazione, ma presenterà il nuovo brand nazionale di sintesi a cui stiamo lavorando, d’intesa con Giorgia Meloni.

De Luca e il Pd sono ormai su fronti separati. Secondo lei come andrà a finire?

A questo punto rispondo: non lo so. Fino a ieri avrei detto che scommettevo sull’intesa, con il Pd pronto a mediare, e De Luca pago di qualche contropartita. Non mi sembra che stia andando così.

Per la candidatura alla presidenza della Regione per il centrodestra c’è un nome (o più nomi) che preferisce?

L’area Meloni, che ci include, punta su Edmondo Cirielli, ed è un nome che ci convince tutti.

Confusione nel centro, Azione perde pezzi. Siete in trattative per intercettare esponenti moderati?

A me non piace la parola ‘moderati’: sono rimasto alla battuta di Mino Martinazzoli, che – richiesto di unire i moderati – rispose di vedere in giro pochi moderati e molto incazzati. Penso piuttosto al recupero delle culture novecentesche, dal cattolicesimo democratico al socialismo liberale, e troverei affascinante proporre in Campania carismi nuovi appartenenti a questi filoni ideali. Sarebbe un allargamento e una scommessa vincente per il centrodestra. E su questa strada potrebbero incrociarsi le nostre esperienze e quelle di Azione.

Il Governo, nonostante possa contare su un’ampia maggioranza, è bloccato su Rai e Consulta. Come si esce dallo stallo? E cosa pensa della vicenda dei parlamentari che hanno dichiarato di essere stati contattati dal centrodestra?

La storia della Repubblica è piena di fasi di stallo su nomine, in particolare relative a Rai e Corte Costituzionale. Una volta Craxi bloccò il pentapartito per sei mesi per eleggere alla Corte un suo amico, che poi non fu eletto. Quanto ai parlamentari contattati dal centrodestra, dove è lo sfregio? Nelle votazioni parlamentari si cerca di allargare il consenso.

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