NAPOLI – Dopo le elezioni comunali, Forza Italia rivendica un ruolo strategico in ogni alleanza, dalla federazione con la Lega alla possibile intesa con Italia viva. Ne parla con “Cronache” il deputato azzurro Carlo Sarro.
Il risultato di Forza Italia alle Comunali è stato superiore alle aspettative a livello nazionale, tanto che Berlusconi adesso chiama Draghi. Visto il difficile momento della Lega, il progetto di federazione con i salviniani si allontana?
Rimane l’idea di fondo di una federazione delle forze moderate che naturalmente devono avere nei valori liberali e riformatori il principale segno distintivo: questo significa che un simile progetto decolla solo se la componente moderata è fortemente presente. Ed è esattamente questo che ci dicono i risultati delle recenti elezioni amministrative.
Quali prospettive ha, invece, l’alleanza con i renziani, visto che oltretutto continuano ad arrivare segnali di apertura sull’ipotesi “Forza Italia viva”?
Vale il ragionamento precedente: più è forte la componente moderata, maggiori sono i consensi e, quindi, la possibilità di affermare il progetto politico.
In Campania le Comunali sono andate male per Fi, tanto che si parla di fronda contro De Siano. Lei ritiene che un cambio ai vertici regionali sarebbe opportuno?
Assolutamente no. Una disamina attenta del risultato elettorale ci dice che Forza Italia è già in recupero rispetto al deludente risultato (in verità di tutto il centrodestra) delle elezioni regionali dello scorso anno. Bisogna proseguire su questa strada.
In Forza Italia Armando Cesaro continua a stare nel limbo, pur sostenendo suoi candidati a ogni consultazione, come successo sia alle Regionali dell’anno scorso che alle Comunali di quest’anno. Non trova che i vertici dovrebbero chiedergli di chiarire la sua posizione?
Ad Armando Cesaro lo scorso anno è stata di fatto negata la possibilità di candidarsi alle regionali in quanto, all’epoca, sottoposto ad un procedimento penale incentrato sull’accusa di voto di scambio. Non più tardi di qualche settimana fa, è stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”, da ogni addebito. Ora una forza politica, qual è storicamente Forza Italia, che ha nel garantismo un pilastro del proprio credo politico, non avrebbe dovuto cedere a pressioni, anche di forze alleate, dettate dal pregiudizio e, perfino, in alcuni casi, venate di giustizialismo! Il risultato è stato che Armando Cesaro non venne candidato, Forza Italia perse il suo significativo apporto elettorale (inevitabilmente legato alla diretta presenza del candidato nella competizione elettorale), e lo stesso Armando è stato scagionato da ogni accusa. Questa vicenda, purtroppo non isolata e simile a tante altre che hanno investito esponenti di rilievo di Forza Italia (emblematico il recente caso del senatore Dell’Utri), insegna che la politica deve mantenere propri parametri di valutazione su candidature e ruoli politici, senza farsi minimamente condizionare da iniziative giudiziarie tanto gridate quanto poi inconsistenti. Per tornare al caso di Armando Cesaro, credo che egli rappresenti una importante risorsa e che vada appieno recuperata all’azione politica del nostro movimento.
Le indicazioni del partito sull’utilizzo del simbolo nei Comuni oltre i 15mila abitanti erano chiare. Tuttavia, a Sessa Aurunca Forza Italia ha presentato una civica alleata con il Pd. Come è possibile che i vertici non intervengano?
Esiste da sempre un livello di autonomia territoriale che porta, nelle singole realtà comunali, a soluzioni dettate esclusivamente dalle specificità locali. Il caso di Sessa Aurunca non si sottrae a questa consuetudine; ciò che conta è che il nostro movimento sia presente nel dibattito politico locale con una propria presenza ed una propria proposta. In ogni caso, ho già sentito gli esponenti locali per definire una riorganizzazione di Forza Italia e, soprattutto, un rilancio della nostra azione politica.ù
Come recuperare gli aderenti al “partito dell’astensione”?
In queste elezioni, siamo stati premiati dalla chiarezza della posizione assunta da Forza Italia su temi centrali: primi fra tutti vaccino e green pass. Tutto il mondo de lavoro, ha guardato con interesse alla fermezza della nostra posizione, che senza equivoci e tentennamenti, ha affermato la necessità della vaccinazione come strumento di libertà per tornare, cioè, al lavoro, nelle scuole, nelle relazioni sociali: insomma per recuperare una tanto desiderata condizione di normalità.