NAPOLI– Una risata ci seppellirà. Anzi, lo farà meme. Pagina Facebook satirica, né politicamente corretta né politicamente scorretta: semplicemente gaudente. Schierati a sinistra, i Socialisti Gaudenti sono stati vittime dell’algoritmo “reazionario” vedendosi bannare diversi post dal social network di Mark Zuckerberg. Il motivo? A causa di uno sfottò ai partiti di estrema destra, la pagina è stata ‘accusata’ di incitazione all’odio, al razzismo e chi più ne ha, più ne metta. Tradotto: Facebook affida tutto ad un algoritmo automatico per il controllo dei contenuti veicolati in rete che, per forza di cose, non distingue l’ironia dalla realtà. Così tra un meme ed un Negroni Raffaele Boninfante, cofondatore e amministratore della pagina, ci guida nei meandri oscuri della libertà di pensiero, del pluralismo e dei cocktail al tempo dei social.
Partiamo subito dal colpo ‘sinistro’ di Facebook. La vostra pagina (come altre) è stata bannata da Facebook per incitamento all’odio. Paradossale. Ci spieghi cosa è accaduto.
La spiegazione paradossalmente è molto semplice, l’algoritmo ha scambiato dei post ironici tipo “Buon 25 aprile anche a CasaPound e a Forza Nuova” come post di sostegno a organizzazioni che ha bandito dalla piattaforma, errare è umano ma l’algoritmo ha perseverato nell’errore, quindi tutti quei post in cui si ironizzava sul fascismo tra cui la dichiarazione dell’allora presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani su “Mussolini che ha fatto anche cose buone” sono stati considerati contrari agli standard della comunità e quindi la pagina è stata bannata.
Qui si pone un problema di libertà di espressione e di pensiero. Possiamo, sull’altare del controllo di fake news e rigurgiti razzisti, affidare a una ‘macchina’ la scelta di ciò che è giusto e ciò che non lo è? (In maniera retroattiva tra l’altro)
Infatti il dibattito dovrebbe essere questo, non tanto la lotta alle fake news ma come garantire il pluralismo su una piattaforma che opera praticamente in regime di monopolio. Può una azienda privata stabilire di cosa si può discutere in rete? Può farlo attraverso un algoritmo di cui non sappiamo nulla?
Si dice che il computer sia un cretino ad altissima velocità: è vero?
I problemi principali nascono quando dietro a un cretino ad altissima velocità ci sta un cretino col Mojito.
Veniamo alle cose serie: è meglio il Negroni o lo Sbagliato?
Negroni, anche lo sbagliato va bene, il Mojito no.
Tornando all’attualità politica, ‘Giuseppi’ Conte può entrare nella famiglia dei Gaudenti?
Uno che rappresentava la mediazione tra Di Maio e Salvini non può essere un gaudente.
Siete una pagina schierata in un universo iper-scisso, non vogliamo mettervi in difficoltà. Chi è che non votereste mai e perché?
Per Marco Rizzo, ovvio.
I social sono la nuova frontiera della satira politica: a quanto è dato dai sondaggi il partito dei meme?
I sondaggi spesso sono essi stessi un meme.
Chi c’è dietro i Socialisti Gaudenti? Qual è il vostro sol dell’avvenire?
Pippo Civati. Ora possiamo rivelarlo al mondo. Siamo gli unici che ancora si ricordano di lui anche se lo prendiamo spesso in giro.
Una prova di abilità: associate un coktail a Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti.
Salvini é il Mojito, ma quello fatto male che ti fanno pagare 10€ ed è praticamente solo ghiaccio e col rum scadente, finisci quasi in bancarotta per passare allegramente una serata e al mattino stai male. La Meloni non è un cocktail, lei preferisce la purezza italica del Cordiale. Di Maio è un limoncello. Zingaretti un Negroni sbagliato.
In ultimo, ma non per ultimo: dite qualcosa di sinistra a vostra scelta.
Cito Nenni, socialista spesso dimenticato: “il socialismo è portare avanti chi è nato indietro”.