MILANO – L’Iran annuncia di aver “sequestrato una petroliera straniera” e il suo equipaggio, con l’accusa di “contrabbando” di carburante nel Golfo persico. È l’ultimo capitolo di una serie di incidenti che hanno coinvolto petroliere legate a Teheran, mentre la tensione nella regione è alta oramai da due mesi.
I Guardiani della rivoluzione, custodi dell’ideologia di Teheran, hanno annunciato di aver fermato la nave il 14 luglio “a sud dell’isola di Larak”, nello stretto di Hormuz. Hanno parlato di una nave di “capacità di 2 milioni di barili”, con “12 membri dell’equipaggio stranieri a bordo”, “diretta a consegnare carburante di contrabbando”.
Il nome della nave o la sua bandiera non sono state precisate
La tv di Stato iraniana ha diffuso immagini secondo cui si tratterebbe della Riah, battente bandiera panamense e a cui le autorità iraniane martedì avevano prestato assistenza. “Le forze iraniane hanno usato un rimorchiatore per portarla in acque iraniane per le necessarie riparazioni”, aveva dichiarato il ministero degli Esteri.
TankerTrackers ha riportato che la petroliera, usata nello stretto di Hormuz “per rifornire di carburante altre navi”, era entrata domenica nelle acque territoriali iraniane: a quel punto il sistema di identificazione della nave aveva smesso di trasmettere.
L’episodio si verifica in un periodo di tensione nel Golfo, dove transita un terzo del petrolio spostato per via marittima al mondo. Nel braccio di ferro tra Iran e Usa, questi ultimi hanno rafforzato la loro presenza militare nell’area parlando di “minacce” contro i loro interessi, mai precisati.
Ad alimentare inizialmente la disputa il ritiro unilaterale degli Usa dall’accordo sul nucleare del 2015, seguito da pesanti sanzioni a Teheran. Poi sono arrivati i sabotaggi a quattro petroliere nello stretto di Hormuz, che Washington ha imputato all’Iran, e l’abbattimento da parte delle forze iraniane di un drone militare statunitense. Trump aveva detto di aver ordinato un raid, cancellandolo poi all’ultimo minuto.
Petroliera iraniana sequestrata a Gibilterra, accusata di portare petrolio in Siria
Washington vuole organizzare una coalizione internazionale nel Golfo, per scortare le navi commerciali straniere. E martedì Londra ha annunciato l’invio di una terza nave da guerra, per attività “di routine” nel Golfo.
E da Teheran arriva nel frattempo l’appello del presidente Hassan Rohani all’Europa, in una telefonata all’omologo francese Emmanuel Macron: “L’Europa deve intensificare i suoi sforzi per accontentare le attese legittime dell’Iran”, che “è determinato a tenere aperti tutti i canali che consentano di tutelare” l’accordo sul nucleare.