MILANO – L’economia italiana recupera nel secondo trimestre dell’anno. La stima completa dei conti economici trimestrali dell’Istat conferma la crescita sostenuta del Pil italiano, diffusa nella stima preliminare, con aumenti del 2,7% in termini congiunturali e del 17,3% in termini tendenziali. Nell’area Ocse il Pil dello Stivale del resto è sttao quello che dopo quello del Regno Unito (4,8% da -1,6% nel trimestre precedente), ha avuto l’aumento maggiore.
Il forte recupero dell’attività produttiva – prosegue l’Istat – riflette un aumento marcato del valore aggiunto sia nell’industria, sia nel terziario. Dal lato della domanda, a sostenere la crescita del Prodotto interno lordo sono state le componenti interne dei consumi e degli investimenti il cui contributo è stato di +2,6 e +0,5 punti percentuali, mentre la componente estera ha fornito un apporto di 0,3 punti. Negativo è il contributo delle scorte per 0,8 punti percentuali. Le ore lavorate sono cresciute del 3,9% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dell’1,9%, mentre i redditi pro capite sono risultati sostanzialmente stazionari.
L’Istat rimarca che il secondo trimestre del 2021 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2020.La variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7%.
Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti gli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,6% e del 2,9% e stazionario per il valore aggiunto dell’agricoltura.
Intanto, sempre secondo i dati diffusi dall’Istat, l’inflazione ad agosto, secondo le stime preliminari, continua ad accelerare, portandosi a un livello che non si registrava da gennaio 2013 (quando fu +2,2%). A causare l’accelerazione sono per lo più i prezzi dei Beni energetici che continuano a registrare una crescita molto ampia sia per la componente regolamentata sia per quella non regolamentata.
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