L’Italia verso l’arancione. Quattro Regioni rischiano di rimanere in rosso

Salvini spinge per riaprire: "E' un dovere". Draghi: "E’ chiaro che per le Regioni che sono molto avanti con i più vulnerabili sarà più facile riaprire"

People wearing face mask to curb the spread of COVID-19, walk over a bridge in central Rome, Sunday, March 14, 2021. Italians across the country made the most of a last weekend of relative freedom, before a strict new lockdown is imposed to curtail rising coronavirus infection numbers. (AP Photo/Alessandra Tarantino)

ROMA – L’Italia verso l’arancione, ma non per tutti. Sono almeno cinque le Regioni che aspirano a lasciare il rosso per poter riavviare le attività. In attesa dei dati di oggi, che il Cts andrà ad esaminare, sembrano rischiare di rimanere con le restrizioni più rigide Calabria, Campania, Puglia, Valle d’Aosta e forse la Sardegna. Mentre aspirano all’arancione Lombardia, Piemonte Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana.

Salvini: “Un dovere riaprire”

Tra i leader di governo è sicuramente quello leghista a chiedere la riapertura già dalla prossima settimana. E pare che tra il capo del Carroccio e il premier ci sia già un’intesa di massima: “E’ un dovere riaprire la seconda metà di aprile, se i dati lo permetteranno – ha detto Matteo Salvini -. Non si può stare in rosso a vita. Con Draghi abbiamo parlato di dati: dove è tranquillo è un dovere ripartire. Draghi lo ha condiviso”. Secondo Salvini sarebbero quattro le regioni e due le province autonome a poter aspirare alla zona gialla, ovvero Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Trento e Bolzano. Ha sottolineato, inoltre, la necessità di “un piano di riapertura delle fiere e degli eventi per guardare al futuro delle prossime settimane”.

Draghi: “Sì alle riaperture”

“E’ normale chiedere aperture – ha detto Draghi durante la conferenza stampa – la migliore forma di sostegno all’economia sono le aperture, ne sono consapevole. Voglio vedere nelle prossime settimane di riaprire in sicurezza a partire dalle scuole, obiettivo è un mese di presenza. Ci sarà una direttiva di Figliuolo – ha continuato –  sulle vaccinazioni delle persone fragili e poi vedremo come inserire con i ministri il parametro delle vaccinazioni delle categorie a rischio tra i parametri che si usano per autorizzare le riaperture. E’ chiaro che per le Regioni che sono molto avanti con i più vulnerabili sarà più facile riaprire”. E sulle rimostranze davanti a Palazzo Chigi ha dichiarato: “Capisco la disperazione a l’alienazione di chi protesta”.

Le prossime vacanze

Intanto con il bel tempo si guarda alle prossima vacanze estive. Christian Solinas per la Sardegna e Nello Musumeci per la Sicilia, chiedono espressamente al premier Draghi “di avere il coraggio”. A sostenerli c’è anche il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “La Grecia – ha detto – ha tante isole e per quello si sta muovendo in quella direzione, noi potremmo farlo. Il punto è creare meccanismi per cui sia semplice circolare. La direzione mi sembra abbastanza chiara”. Intanto si studia la riapertura degli spazi culturali: ministero e Regioni stanno vagliando di comune accordo un Piano sui protocolli per teatri, cinema, musei e spettacoli dal vivo. Il documento passerà al vaglio del Cts.

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