MILANO – “La pandemia deve insegnarci che il bene comune viene prima del bene individuale”. A dirlo è la vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. Moratti dice di non essere tanto per l’obbligo vaccinale quanto per l’esercizio di un “soft power”, “fatto – spiega – di scelte chiare, difese con coraggio e ben spiegate. Anche i giovani e tutti i soggetti meno a rischio dovrebbero scegliere un gesto di responsabilità che mette in sicurezza i più fragili ed esposti. E poi c’è l’evidenza scientifica e ci sono i numeri: in Lombardia oggi abbiamo 50 persone in terapia intensiva e sono tutte non vaccinate e il rischio ricovero per chi non si vaccina è cinque volte più alto”. Grazie all’impegno della Sanità lombarda e di tanti volontari, però, “in pochi mesi abbiamo somministrato il vaccino a 7,5 milioni di lombardi e oggi la nostra regione ha un tasso di vaccinati dell’85 per cento, il più alto in Italia, in linea con il dato record della Danimarca”, sottolinea Moratti.
(LaPresse)