L’ombra dell’inchiesta sulle Regionali. A Bosco contestati viaggi a Benevento per sollecitare affidamenti

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Nicola Ferraro, Luigi Bosco e Vittorio Ciummo

CASERTA – Gli sviluppi dell’inchiesta sugli appalti truccati in Asl e Comuni potrebbero ripercuotersi sulle elezioni. Da verificare le possibili conseguenze, positive o negative, per esponenti politici come Luigi Bosco, leader regionale di Azione (in questi giorni impegnato nella scelta dei candidati alle Regionali) e l’ex consigliere comunale di Napoli, il manfrediano Luigi Grimaldi. Entrambi restano indagati, ma nessuno dei due è destinatario di misure cautelari: per Bosco il pm aveva proposto i domiciliari e per Grimaldi la custodia cautelare in carcere, ma il gip ha rigettato le richieste.

“In questi mesi di calvario mediatico e personale – ha dichiarato ieri Bosco in una nota – ho sempre agito con La consapevolezza della mia
estraneità rispetto ai fatti contestati sin dal 4 ottobre 2023, data dell’incursione in piena notte a casa e nei miei uffici da parte della polizia
giudiziaria. Questa estraneità continueremo a ribadirla in tutte le opportune e necessarie sedi”. All’ex consigliere regionale vengono contestati dei viaggi a Benevento insieme al casertano Giuseppe Rea (anche lui indagato) per incontrare Tommaso Zerella, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl sannita. A marzo 2023, Zerella ha chiesto al responsabile del Provveditorato due interventi aggiuntivi di trattamento di disinfestazione adulticida associati alla disinfezione, da aggiungere alla disinfezione territoriale, poi autorizzati dal direttore generale Gennaro Volpe (non indagato, adesso dg dell’Asl di Caserta). Il 30 marzo 2023, secondo quanto emerge dalle Intercettazioni, Rea, Bosco e Pietro Natale, uomo di fiducia dell’ex consigliere, sono in auto e parlano dell’esito infruttuoso dell’incontro con il direttore generale: Bosco e Rea ritengono che il ritardo di Volpe nell’adottare la determina sia dovuto al fatto che non gli sia stato offerto nulla, anche in considerazione del fatto che, in passato, il direttore era stato sempre molto accondiscendente nei confronti di Bosco.

Rea rivelava all’esponente di Azione di avere già offerto delle utilità a Volpe, evidentemente senza esito, in particolare un trattamento gratuito di disinfestazione della abitazione della madre del dirigente, poi non andato a buon fine; il cattivo esito di questo servizio viene perciò inteso da Bosco come la causa dell’atteggiamento del direttore nei loro confronti. Bosco riferisce poi a Rea che, in occasione dell’incontro riservato che avrebbe dovuto avere con Volpe, avrebbe ricordato al suo interlocutore gli impegni elettorali: “Ora gli dico
mi devi dare una mano alle Europee e mi devi far fare bella figura gli dico. Dico mi stai facendo un danno”. In questo modo, secondo il
gip, evidenzia “il suo stretto legame anche di natura politica” con Volpe. Quest’ultimo commentava gli incontri dei due con Zerella notando
che “questi devono venire a parlare con me… non hanno capito niente”. Volpe alla fine ha assegnato all’assegnatario dell’appalto anche gli ulteriori servizi aggiuntivi. Queste vicende, secondo il giudice, “descrivano l’estrema vulnerabilità delle procedure pubbliche di assegnazione dei servizi presso l’Asl di Benevento”, ma “non vi è prova sino ad ora di condotte penalmente rilevanti atteso peraltro che l’affidamento poteva legittimamente essere assegnato a trattativa diretta trattandosi di importi inferiori alla soglia dei 400.000 euro”.

Interessante l’episodio del Rolex offerto in regalo da Rea a Volpe ma rifiutato dal manager: dagli accertamenti posti in essere presso la nota
gioielleria di Caserta “Iannicelli 1872’’ è saltato fuori uno scontrino del 16 maggio 2023 dell’importo di 7.300 euro relativo all’acquisto del
predetto orologio. Rea disse alla titolare della gioielleria Iannicelli di dover fare un regalo ad una persona di 55 anni (l’età di Volpe). Ricevuto il regalo, però, Volpe lo fece restituire dalla sua segretaria al donatore. Altra vicenda riguarda una turbativa d’asta posta in essere nell’ambito del procedimento di aggiudicazione di un appalto indetto dall’Asl di Caserta per il servizio di disinfestazione dalla legionella. La procedura fu sospesa grazie a Bosco, Rea e Nicola Ferraro i quali inter- vennero sul direttore Blasotti. Non emergono però indizi concreti per poter affermare che la sospensione della gara e l’annullamento del bando originario siano stati il risultato dell’intervento di Ferraro tramite Bosco e Rea anche se più evidenze comprovano che questi abbiano comunque cercato di interferire con il regolare andamento della
gara, ma solo in una seconda fase, ovvero quella della predisposizione del secondo bando.

Blasotti ha giustificato queste relazioni con le necessità di un direttore generale di mantenere rapporti cordiali con la politica regionale ed
anche con un imprenditore del settore senza però farsi condizionare nelle scelte amministrative. Alcuni elementi rendono più incerto il quadro indiziano a carico di Bosco: certo, ha cercato di ottene- re vantaggi per la sua futura candidatura alle elezioni europee del 2023 (poi non concretizzatasi). Tuttavia, mantiene un profilo margina- le nella vicenda e soprattutto non incontra mai Ferraro “che, come al solito – nota il gip – è colui che muove le fila”.

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