MILANO – Un’iniziativa mondiale per sconfiggere la pandemia di Covid-19 e garantire a tutti i popoli l’accesso alle cure e al vaccino. E’ l’ambizioso progetto lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità in un evento virtuale. Che ha coinvolto i leader di tutto il mondo e che è stato ospitato dall’agenzia Onu, dal presidente della Francia, dalla presidente della Commissione europea e dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. Due i grandi assenti: Cina e Stati Uniti.
I capi di stato si sono impegnati, in una riunione senza precedenti, a lavorare insieme. Per accelerare lo sviluppo e la produzione di nuovi vaccini, di test e di cure per il Covid-19 e garantirne un accesso equo in tutto il mondo per evitare gli egoismi del passato. Che hanno segnato le prime fasi della lotta contro l’Hiv e contro l’influeza suina. “Paesi, partner sanitari, produttori e settore privato devono agire insieme. E garantire che i frutti della scienza e della ricerca siano a beneficio di tutti”, ha sottolineato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Che ha illustrato l’iniziativa, denominata ‘Access to Covid-19 Tools Accelerator’.
Da gennaio l’Oms ha lavorato con migliaia di ricercatori in tutto il mondo per accelerare e tenere traccia dello sviluppo del vaccino, dalle sperimentazioni sugli animali a quelle cliniche. “Abbiamo anche sviluppato sistemi diagnostici che vengono utilizzati in tutto il mondo. E stiamo coordinando una sperimentazione globale sulla sicurezza e l’efficacia di quattro terapie contro il Covid-19”, ha spiegato Adhanom Ghebreyesus.
Merkel e Macron auspicano la riconciliazione tra Usa e Cina
Questa è “la lotta della vita”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che ha ricordato come la pandemia riguardi tutti e sarà finita solo quando verrà sconfitta in tutti i Paesi. Servono, ha detto Guterres, “un vaccino e un trattamento convenienti, sicuri, efficaci, facilmente somministrabili e universalmente disponibili per tutti, ovunque”. Dal 4 maggio verrà inoltre lanciata una campagna sostenuta dall’Ue con l’obiettivo di raccogliere 7,5 miliardi di euro da investire in prevenzione, diagnosi e trattamento del Covid-19.
“Il virus non conosce confini”, ha detto il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, ma “insieme ce la faremo”. Appelli all’unità sono arrivati anche dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal capo di Stato francese Emmanuel Macron. Che ha auspicato una riconciliazione tra la Cina e gli Usa. Non è infatti passata inosservata l’assenza degli Stati Uniti. Che, nei giorni scorsi, hanno congelato i finanziamenti all’Oms accusando l’organizzazione di aver agito con ritardo e di aver favorito la Cina. Gli attacchi incrociati tra Washington e Pechino vanno avanti da tempo.
A ravvivare il fuoco delle polemiche è intervenuto il segretario di Stato Mike Pompeo che ha accusato Pechino di essere a conoscenza del virus già da metà dicembre, o forse, addirittura, da metà novembre. Le vittime negli Usa hanno superato quota 50mila mentre i casi si avvicinano sempre di più al milione. “La trasparenza è fondamentale non solo per capire cosa è accaduto in passato – ha detto Pompeo – è importante anche oggi”.
(LaPresse)