ROMA – “I russi in videochiamata si fingono ucraini per carpire ai ministri segreti di sicurezza”. Lo ha scritto su Twitter il responsabile del dicastero della Difesa, Ben Wallace.
Il fatto
Wallace ha raccontato di “aver parlato per quasi dieci minuti con un impostore che si era spacciato per il primo ministro ucraino Denys Shmylal”. La videochiamata era stata organizzata dal suo ministero dopo una richiesta via mail che sembrava provenisse dall’ambasciata ucraina a Londra. Nella videochiamata il sedicente ucraino aveva alle spalle la bandiera di Kiev. Wallace ha dichiarato inoltre che l’uomo assomigliava proprio Shmylal. “L’impostore ha avviato il colloquio ringraziando i britannici a nome del presidente Zelensky – ha detto – ma poi si è addentrato sempre più in questioni di sicurezza. L’agente russo, perché di questo chiaramente si trattava, ha cominciato a chiedere al ministro britannico se Londra avesse intenzione di spedire navi da guerra nel Mar Nero e ha proseguito col discutere di un possibile patto di sicurezza occidentale con l’Ucraina, alludendo alla possibilità che Kiev ricevesse armi atomiche”. Infine – ha continuato – si è mostrato interessato alla neutralità di Kiev e alla possibilità di adesione alla Nato”. Wallace si è poi insospettito quando “le domande del presunto premier ucraino si sono fatte sempre più ridicole” interrompendo di colpo la telefonata.
L’analogia
E ancora il ministro inglese ha poi aggiunto che “nessuna quantità di disinformazione russa, distorsione o trucchi sporchi può distrarre dalle violazioni dei diritti umani e dall’invasione illegale dell’Ucraina”. A Wallace ha fatto eco la ministra degli Interni di Londra, Priti Patel, anch’essa vittima di una situazione analoga, definendo l’intrusione “come un patetico tentativo di dividerci”.