Olimpiadi 2026, Di Maio senza messe misure: “In una sola città avremmo aiutato, così se le pagano loro”

Il ministro del Lavoro non crede alla buona riuscita della kermesse

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

Milano (LaPresse) – “Io credo che le Olimpiadi si potevano fare in una sola città e lì avremmo anche aiutato con i fondi del governo. Si erano candidate tre città, il Coni decide. Ha deciso che si dovevano fare in tre città. Io sono scettico, significa creare caos e non credo nella sostenibilità di questo progetto. Se le devono pagare loro”. Così il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio intervistato da Rtl 102.5.

Il ministro del Lavoro non crede alla buona riuscita della kermesse

“Il CONI ha deciso che si dovessero fare delle Olimpiadi a tre, quindi tre città del nord credo a distanza di almeno 100 Km l’una dall’altra. Quando si fa così sono un po’ scettico perché mettere il bob a Cortina, lo sci di fondo a Torino e un altro sport a Milano significa creare un caos, Io non credo nella sostenibilità di questo progetto”, spiega Di Maio. “Detto questo, noi come Governo non siamo nessuno per poter negare a un territorio di fare le Olimpiadi però se le devono fare loro. Milano e Cortina hanno detto che vogliono farlo a spese loro, costi diretti e indiretti, ben venga. Se il CONI partoriva una sola città allora – ribadisce il vicepremier – c’era un’idea diversa, sostenibile, magari si poteva fare dove c’erano già impianti e quindi non spendevamo tanti soldi e rilanciavamo il concetto di Olimpiadi”.

“Se si faranno si faranno nel 2026, siccome siamo nel 2018/2019, abbiamo da mandare in pensione la Fornero e un sacco di gente, aiutare gli imprenditori che pagano tante tasse e aiutare tanti giovani e meno giovani disoccupati e lavoriamo a queste misure qui”, conclude Di Maio.

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