Sono 19 le persone coinvolte in una indagine della Guardia di Finanza di Lucca che riguarda appalti pubblici pilotati nel settore dei rifiuti, per un valore di oltre 10 milioni di euro. I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca hanno concluso un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca nel settore degli appalti pubblici, che vede coinvolte società a totale partecipazione pubblica che operano nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti urbani con sede in Toscana e in Emilia Romagna, individuando 8 procedure truccate di fornitura beni per un valore di oltre 10 milioni di euro.
Le attività traggono origine da un’attenta analisi effettuata dagli specialisti di Lucca in ordine ad affidamenti fatti da una società della Versilia, che consentiva di attenzionare una serie di gare – riferite al noleggio di spazzatrici stradali, automezzi e di un macchinario per il trattamento rifiuti – per le quali emergeva la presenza di un solo partecipante, che diventava aggiudicatario in assenza di altre offerte competitive sia in termini di prezzo che di requisiti tecnici. Il contesto veniva approfondito analizzando gli atti di gara presenti sul sito amministrazione trasparente delle società pubbliche e, avvalendosi delle banche dati in uso al Corpo, era possibile ricostruire anche il “profilo” dell’aggiudicatario.
In particolare, il competitor – unico partecipante – risultava avere rapporti commerciali con un procacciatore d’affari che, a sua volta, aveva un familiare all’interno della stazione appaltante. Le evidenze raccolte consentivano di ipotizzare che si fosse al cospetto di gare “fatte su misura” finalizzate ad avvantaggiare direttamente un unico competitor. Grazie anche a intercettazioni telefoniche ed ambientali nei confronti dei soggetti, questi sono infatti stati indagati per i reati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
(LaPresse)