LUCCA (LaPresse) – Lucca, disordini al G7 dei ministri degli Esteri: chiesto giudizio per 37. Sono 37 le persone per le quali la Procura di Lucca, al termine di un’indagine condotta dalla Digos, ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sui disordini che si verificarono nella città toscana il 10 aprile del 2017 in occasione del G7 dei ministri degli Esteri. In quella circostanza, un corteo promosso da gruppi antagonisti e appartenenti ai centri sociali entrò in contatto con le forze dell’ordine. E seguirono degli scontri con feriti sia fra i manifestanti che fra carabinieri e polizia. L’udienza preliminare si è aperta oggi di fronte al gup del tribunale di Lucca. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, lancio e accensione di oggetti pericolosi, porto di oggetti atti ad offendere.
Lucca, disordini al G7 dei ministri degli Esteri: chiesto giudizio per 37
Quel 10 aprile del 2017 appartenenti a centri sociali e gruppi antagonisti avevano programmato una manifestazione contro il vertice organizzato a Lucca. All’altezza di porta San Jacopo, uno degli ingressi al centro storico della città, dal corteo che stava percorrendo la circonvallazione si era staccato un gruppo di manifestanti. Che da dietro una rete metallica aveva lanciato petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine. Schierate in assetto antisommossa davanti alla porta per impedire un eventuale accesso al centro storico. Classificato come zona rossa e dunque inaccessibile.
Per qualche istante manifestanti e forze di polizia si erano fronteggiati, poi i primi avevano iniziato ad avanzare contro il cordone di sicurezza che aveva reagito disperdendo il gruppo. Nel corso del dibattimento dell’udienza preliminare saranno visionati i filmati e le fotografie raccolti dagli inquirenti relativi a quegli incidenti, girati sia dalle forze dell’ordine che dalle televisioni presenti a Lucca in occasione del G7 e che seguirono il corteo dei manifestanti.