L’Ue garantirà 1,5 miliardi di euro al mese all’Ucraina. Zelensky: “Lottiamo anche per l’Europa”

L'annuncio di Ursula von der Leyen nel suo intervento alla Conferenza di ricostruzione tenutasi a Berlino

Foto AP / Jean-Francois Badias Nella foto: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

BERLINO – “L’Ue garantirà 1,5 miliardi di euro al mese fino a quando sarà necessario. Io lavoro  affinché l’Ue assuma una partecipazione equa in questo sforzo”. E’ quanto sottolineato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento alla Conferenza di ricostruzione tenutasi a Berlino. “L’Ucraina – ha poi aggiunto – ha bisogno di una somma compresa fra 3 e 5 miliardi di euro al mese solo per le spese correnti. Sono 18 miliardi di euro per il 2023”.

L’apporto dell’Ue

La Conferenza è stata aperta dal padrone di casa, il Cancelliere Olaf Scholz, che ha così esordito: “Siamo qui per sostenere la visione del futuro dei nostri amici ucraini. Un futuro di pace, segnato da benessere e resilienza. Quella di oggi non è una conferenza di donatori. Si tratta di qualcosa di più basilare, che riguarda le strutture e i meccanismi di finanziamento della ricostruzione. Non possiamo dire quando questa guerra finirà. Ma finirà. E proprio pesando all’esperienza fatta nella nostra storia, sappiamo che la ricostruzione è sempre possibile e che non è mai troppo presto per iniziare ad occuparsene”. Ma “adesso è il momento per impegnarsi su questo fronte come comunità internazionale”.

Lotta per l’Europa

L’intervento di Scholz è stato favorevolmente sottolineato da Volodymyr Zelensky, soprattutto nel passaggio in cui “chi investe nell’Ucraina investe in un futuro membro dell’Ue”. Il presidente ucraino ha così aggiunto: “Questa visione dell’Ucraina come Paese europeo è molto importante. E sotto molti aspetti l’Ucraina ha già meritato di farne parte. La gente vede cosa facciamo già per l’Europa. Noi rappresentiamo la sicurezza fisica dell’Europa. Non lottiamo solo per la sicurezza dell’Ucraina e dei nostri vicini, ma anche per la sicurezza dell’Europa”.

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