MILANO – Mentre una nazione continua a macinare record di contagi e vittime da coronavirus, tanto da valutare un nuovo lockdown totale, un’altra esce dallo stato di emergenza dopo 14 mesi dall’esplosione della pandemia. E lo fa festeggiando in piazza, dimenticandosi per una notte di mascherine e distanziamento. Migliaia di chilometri separano l’India dalla Spagna: al centro c’è l’Europa che, dal canto suo, fa sapere per il momento di non aver rinnovato il suo contratto per AstraZeneca, che scade a giugno. “Vedremo cosa succederà”, ha spiegato il commissario al Commercio interno europeo, Thierry Breton, a France Inter.
Non si rinnova il contratto ad Astrazeneca
Ieri Bruxelles aveva annunciato che l’Unione europea acquisterà fino a 1,8 miliardi di dosi in più del vaccino da Pfizer/BioNTech. Breton non ha espresso critiche nei confronti di AstraZeneca, che ha invece definito “un vaccino molto interessante e molto buono”, soprattutto “per le condizioni logistiche e le temperature” cui può essere conservato. Ora, ha sottolineato tuttavia Breton, “abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione”. A pesare sulla decisione molto probabilmente ci sono i ritardi nelle consegne che hanno caratterizzato i mesi scorsi.
L’India
In India nelle ultime 24 ore sono stati registrati 403.738 nuovi casi di coronavirus e 4.092 decessi. Complessivamente il Paese dall’inizio della pandemia di Covid-19 ha registrato oltre 22 milioni di contagi confermati e 240mila decessi: secondo gli esperti, entrambe le cifre sono sottostimate, tanto che sta aumentando la pressione sul primo ministro Narendra Modi perché annunci un lockdown nazionale simile a quello imposto durante la prima ondata. Una decisione presa intanto dal governatore di Nuova Delhi, Arvind Kejriwal, che ha esteso di un’altra settimana il lockdown, fino al 17 maggio, e ha deciso di inasprirlo fermando la metropolitana, che non circolerà per almeno una settimana. La Corte Suprema indiana ha inoltre fatto sapere che istituirà una task force nazionale composta da massimi esperti e medici per condurre un ‘controllo dell’ossigeno’ per determinare se le forniture del governo federale stiano raggiungendo gli ospedali di vari Stati.
Parziale lockdown in Pakistan
Per contenere la diffusione del virus, il governo del Pakistan ha invece annunciato un parziale lockdown per controllare la circolazione delle persone durante le vacanze per la festa religiosa di Eid-ul-Fitr, che segnerà la fine del mese di Ramadan. Le festività sono in programma dal 10 al 15 maggio e l’interruzione del digiuno cadrà il 13 o il 14 maggio, a seconda dell’avvistamento della luna. Le attività commerciali saranno sospese fino al 16 maggio. Ci sarà un divieto totale del turismo sia per i locali sia per gli stranieri. Tutti i resort per turisti, le aree picnic i parchi pubblici rimarranno chiusi. Durante questo periodo, sarà vietato il trasporto pubblico interprovinciale, interurbano e intra-cittadino ad eccezione dei veicoli privati.
In Spagna si fa festa
Dall’altro capo del mondo, in Spagna, a mezzanotte centinaia di spagnoli si sono riversati nelle piazze di tutto il Paese per festeggiare la fine dello stato d’emergenza dichiarato dal governo il 14 marzo 2020 per contenere l’epidemia. A Madrid però molti giovani sono scesi in strada, vicino alla Puerta del Sol, senza la mascherina e senza rispettare la distanza di sicurezza (regole ancora in vigore) formando assembramenti e calche. Nella capitale la polizia ha dovuto fare 450 interventi. Grande festa anche a Barcellona dove le forze dell’ordine hanno disperso 6.500 persone. A Palma il bilancio di una manifestazione non autorizzata contro il coprifuoco è di 16 fermati e quattro agenti feriti.
(LaPresse)