ROMA (LaPresse) – Luigi Di Maio fa a spallate con l’Europa: “Il deficit resta al 2,4%”. “Sapevamo che questa misura economica non sarebbe piaciuta, ma tra sei mesi questa Europa sarà finita”. Così il vicepremier Luigi Di Maio intervistato dal Corriere della Sera.
“Non c’è nessun piano B – ribadisce Di Maio -. Per me l’appartenenza all’Unione europea non è in discussione così come non è in discussione l’uscita dall’euro. È la Commissione che ha sei mesi di vita, dopodiché nessuno di questi soggetti farà più il commissario”.
“Ci sarà in tutti i Paesi un tale terremoto contro l’austerity che le regole cambieranno il giorno dopo le elezioni – sostiene Di Maio -. Ma il piano B non esiste, questa manovra noi la vogliamo discutere con le istituzioni europee. Loro non sono d’accordo con il nostro livello di deficit, però se è vero che sono aperti al dialogo anche noi lo siamo. C’è tutta la volontà di spiegare la manovra del popolo, che ripaga la gente di tanti torti e ruberie”.
Luigi Di Maio fa a spallate con l’Europa: “Il deficit resta al 2,4%”
Per quanto riguarda le dure critiche arrivate da Bruxelles, “non sono nato ieri – continua Di Maio -. Presidente e commissari non vengono da Marte, sono tutti in campagna elettorale e rappresentano partiti in enorme difficoltà, che si sono messi in testa di fare l’asse antipopulista con Pd e Forza Italia. A loro ricordo che il 4 marzo hanno perso le elezioni, gli italiani non li seguono. La nostra manovra vale 40 miliardi, supera la legge Fornero, dà il reddito di cittadinanza e abbassa le tasse alle imprese. Non è populismo, è un governo che mantiene le promesse”.
E sul deficit al 2,4%: “Se andiamo in Parlamento con l’idea di cambiare il 2,4 di deficit, gli squali sentono il sangue e azzannano. Non c’è un piano alternativo”.