L’ultimo saluto ad Andrea Pinketts, ‘maestro della parola’

A dirgli addio oggi c'erano anche tanti scrittori e artisti, da Ricky Gianco a Lella Costa

Foto Claudio Furlan - LaPresse

MILANO – Le rose bianche sul feretro di legno chiaro. La Basilica milanese di Sant’Eustorgio, che si affaccia su corso di Porta Ticinese, era gremita di lettori, amici e frequentatori del bar Le Trottoir, la seconda casa di Andrea G. Pinketts. Lo scrittore 57enne, all’anagrafe Andrea Giovanni Pinchetti, si è spento giovedì sera nell’hospice dell’ospedale Niguarda, dopo aver combattuto per mesi con un tumore alla gola.

L’addio ad Andrea Pinketts

La sua stanza, come aveva raccontato lui stesso nelle ultime interviste, si era trasformata in una succursale del bar di piazza XXIV Maggio, dove Pinketts praticamente viveva, con un via vai continuo di amici, ex fidanzate e fan che, incuranti degli orari di visita, lo andavano a trovare.

L’ultimo saluto all’artista

A dirgli addio oggi c’erano anche tanti scrittori e artisti, da Ricky Gianco a Lella Costa, e gli esponenti delle istituzioni e della politica locale. Nelle prime file, oltre alla mamma Mirella Marabese, con cui ha sempre vissuto, alla fidanzata, c’erano anche tanti amici tra cui Michelle Vasseur, proprietaria proprio di Le Trottoir, dove dopo la cerimonia c’è stato un ricordo pubblico di Pinketts.

Un maestro della parola

Pinketts aveva la fama di duro. Di chi “ha sempre avuto una passione sfrenata per le cattive compagnie, la letteratura, i bar equivoci, i sigari e le donne. Non necessariamente in questo ordine”, recita la sua biografia. Ma c’era molto di più. “Andrea era un maestro della parola – ha detto il sacerdote che ha celebrato la funzione – uno della scuola dei duri, ma un duro con il cuore di meringa. Un uomo che sapeva ascoltare e che dava tanto agli altri”.

Il mondo politico ricorda Andrea Pinketts

“Con la sua penna ha saputo raccontare Milano in modo unico, come solo un vero milanese avrebbe potuto fare”, ha ricordato con tweet il sindaco Giuseppe Sala. Il suo è solo uno dei tanti messaggi di affetto e di cordoglio che circolano sui social per rendere omaggio al giornalista e autore di tanti noir surreali. “Una città è fatta anche delle parole scritte per raccontarla. Le frasi di Andrea Pinketts, sono ritmo e cadenza di Milano, e lo saranno sempre”, ha sottolineato l’assessore alla Cultura del Comune, Filippo Del Corno.

Poi, l’assessore lombardo alla Cultura Bruno Galli ha aggiunto: “Un’intellettuale e un’artista, un giornalista e uno scrittore che nei suoi noir ha raccontato Milano e i suoi angoli oscuri come nessuno prima di lui, gettando sul nostro capoluogo una luce nuova, crudele e dissacrante, realista e appassionata”. E ancora: “Sono sicuro che Regione Lombardia troverà il modo migliore per ricordare la sua opera e valorizzare il genere noirche rappresenta un potente veicolo per viaggiare attraverso le nostre città e i segreti che celano, come ha saputo fare magistralmente Pinketts”.

(Lapresse)

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