BUDAPEST (LaPresse/AFP) – L’Ungheria ha annunciato che ricorrerà legalmente contro la decisione dell’Europarlamento di lanciare la procedura che potrebbe condurre alla sospensione del suo diritto di voto, affermando che il voto non sia “valido”. Il capo di gabinetto del premier Viktor Orban, Gergely Gulyas, ha affermato che la mozione è stata approvata senza ricevere il necessario sostegno. Perché sono stati conteggiati solo i voti espressi contro o a favore.
L’Ungheria contesta il voto del Parlamento europeo
“Le astensioni avrebbero dovuto essere contate, ma non lo sono state, quindi la relazione non ha ottenuto i due terzi di maggioranza necessari”, ha dichiarato a Budapest. “Quindi il governo sta prendendo le misure necessarie”. E “deciderà lunedì sui passi legali concreti”, ha proseguito.
La procedura contro Budapest
L’opzione “più probabile”, ha sottolineato, è un ricorso sulla validità del risultato davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Un documento del governo, visto da AFP, definisce il voto “una grave e manifesta violazione delle regole procedurali essenziali”, “quindi la risoluzione adottata è ritenuta legalmente inesistente o invalida”.
La procedura contro Budapest può anche essere fermata da altri Stati membri e la Polonia ha già annunciato che agirà in questo senso. L’ambasciatore ungherese all’Ue ha detto di aver inviato una lettera alla segreteria generale dell’Europarlamento, per sollevare la questione.