ROMA – Questione di numeri, e di quorum. In casa M5S la seconda giornata dedicata alle votazioni degli attivisti sulla proposta di modifica dello statuto su cui per mesi ha lavorato Giuseppe Conte si vive sul filo dell’attesa. L’ex premier è sicuramente il più interessato all’esito della consultazione aperta utilizzando esclusivamente lo strumento telematico on-line Skyvote che ha soppiantato la piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio. Solo dopo il via libera da parte dell’Assemblea degli iscritti, infatti, si può passare nei prossimi giorni all’elezione del presidente, e quindi all’incoronazione ufficiale di Conte come nuovo leader. Le votazioni aventi ad oggetto le modifiche dello Statuto, tuttavia, come spiegato sul sito del M5S, sono valide, in prima convocazione, solamente qualora vi abbia partecipato almeno la maggioranza assoluta degli iscritti. Necessario quindi raggiungere un numero di voti pari almeno alla metà più uno degli aventi diritto. In questo caso più di 50mila su una platea complessiva di oltre 110mila iscritti.
Ieri, nella prima giornata, a votare – come comunicato dal presidente del Comitato di Garanzia M5S, Vito Crimi – sono stati 35.200 attivisti. Cifra lontana dal traguardo. Ecco perché sui social, per incentivare la partecipazione della base e raggiungere così il quorum, si sono attivati diversi esponenti pentastellati tra cui Davide Crippa e Giancarlo Cancelleri. Il capogruppo alla Camera battendo sul tasto dell’occasione “da non mancare” per partecipare “concretamente tutti insieme alla costruzione del nostro futuro”; il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, invece, sottolineando il fatto che “ci aspetta un grande lavoro per ripartire più energici e determinati che mai, questo è il momento per un nuovo inizio!”. Inizio che, in assenza di maggioranza assoluta, dovrà slittare di qualche giorno. La nuovo convocazione dell’Assemblea è già calendarizzata per il 5 e 6 agosto, quando il via libera allo statuto arriverà qualunque sia il numero dei partecipanti.
A tenere banco tra i 5S, però, non c’è solo lo statuto e la prossima elezione di Conte a presidente. Nel giorno della fiducia alla Camera della riforma del processo penale, è stata recapitata ad alcuni deputati pentastellati una lettera da parte del Comitato direttivo del Movimento in cui si chiede entro giovedì di “fornire una congrua ed esaustiva delucidazione” dopo che lo scorso 23 luglio non hanno preso parte alla votazione sulla questione di fiducia e su quella finale sul Dl Semplificazioni. Nella lettera si ricorda infatti che l’assenza a votazioni politicamente ed istituzionalmente rilevanti “si pone in contrasto con i principi di partecipazione e di responsabilità, nell’ambito della leale collaborazione tra i componenti del nostro gruppo parlamentare”. La presa di posizione del Comitato direttivo, da quanto si apprende, avrebbe prodotto un certo malumore tra le truppe, e non solo tra i destinatari della lettera. Il metodo adottato per la richiesta di chiarimenti non sarebbe infatti piaciuto tra le fila grilline. Da capire adesso se lo stesso copione verrà adottato anche per le assenze che si sono verificate al Senato, e per le votazioni di questi ultimi giorni sempre a Montecitorio sulla riforma Cartabia.
di Ronny Gasbarri