ROMA – Giuseppe Conte presenta il suo manifesto politico a poche ore dal voto degli iscritti, che torneranno a esprimersi sulla sua leadership nel Movimento 5Stelle. Le urne virtuali si apriranno domani alle 8 e proseguiranno fino alle 22 di lunedì 28 marzo, un passaggio cruciale dopo la sentenza del tribunale di Napoli che, a fronte del ricorso di alcuni militanti, ha deciso di sospendere sia lo Statuto della nuova epoca a guida dell’ex premier che il ruolo stesso del presidente. E vista la scarsa partecipazione dei militanti 5Stelle, già chiamati a confermare le regole del Movimento poche settimane fa, Conte decide di metterci la faccia serrando i ranghi e suonando la carica.
Prima l’annuncio (“Amiche e amici del Movimento 5 Stelle, tra poco condividerò qui sui miei canali un messaggio importante. Ascoltatelo, è un momento decisivo per tutta la nostra comunità”) poi un video postato su tutti i canali social, nel quale scandisce: “È un momento cruciale per me, per il Movimento 5 Stelle, per la nostra comunità, per le nostre battaglie. È ora di dire cosa vogliamo essere e cosa non vogliamo essere”. Conte si rivolge direttamente agli iscritti: “Il 27 e il 28 marzo tocca a voi”. Camicia bianca e colletto slacciato, il presidente in pectore rimarca: “Siete chiamati a votare per confermare il mio ruolo di presidente e la nuova struttura del M5S. Rispondiamo così con un voto democratico, a ricorsi e cavilli pur legittimi che però non possono fermare la nostra azione politica”.
Un voto fondamentale per l’avvocato pugliese che non può permettersi di essere un ‘leader dimezzato’. Troppi i malumori all’interno del Movimento e i brusii che può silenziare solo con un’ampia investitura: “Il cambiamento nel Movimento ha incontrato anche al nostro interno delle resistenze e ha prodotto malumori e distinguo, mostrando all’esterno un Movimento diviso, litigioso e contraddittorio invece che unito a remare nella stessa direzione. Fin qui ci è voluta una dose aggiuntiva di pazienza, ma non possiamo più permetterci questa debolezza, le sfide che ci attendono ci impongono di essere compatti e uniti”. E poi l’affondo verso quell’ala 5Stelle che con difficoltà si sta schierando al suo fianco: “Io non posso accettare chi rema contro le nostre battaglie e la nostra azione politica. Non posso consentire che agli sforzi di molti, di una intera comunità, ci sia al nostro interno chi lavora per interessi propri”, l’accusa.
E’ su questa linea che l’ex presidente del Consiglio si muove, ma non a tutti i costi: “Chiedo nuovamente la vostra fiducia e non mi interessa prendere il 50,1 per cento dei voti. Anzi vi dico che se il risultato sarà così risicato sarò il primo a fare un passo indietro. Perché a fronte di un risultato così di misura lascerei il Movimento che in questo momento ha bisogno di una leadership forte e di una forte investitura. Allo stesso modo però con una decisa riconferma le cose cambieranno”, è l’avvertimento. Insomma al leader 5Stelle non interessano brutte copie dei partiti canonici e vuole pieno mandato per guidare il Movimento, ma prima ancora deve riportarlo agli antichi albori. Conte disegna dunque il Movimento che porterà la sua firma: “Sostegno a famiglie e imprese in crisi, che lotta per i lavoratori con paghe da fame che ancora aspettano una legge per il salario minimo, che non fa spallucce di fronte al dilagare dei contratti precari di un mese, in alcuni casi di un solo giorno perché non è questa l’Italia che vogliamo”. E ancora, un Movimento “preoccupato e indignato di fronte a un milione di operazioni rinviate nei nostri ospedali e 20 milioni di esami diagnostici procrastinati dalle nostre strutture sanitarie a causa del Covid; che lascia le centrali nucleari e a carbone fuori dai piani di sviluppo”. E nel suo manifesto Conte lancia il guanto di sfida al governo: “Sarò il presidente di un Movimento che dice no all’aumento massiccio delle spese militari a carico del bilancio dello Stato, soprattutto in un momento del genere”. Allargando ancora di più il solco tra lui e il Partito democratico.
di Donatella Di Nitto