M5S, dissidenti all’attacco: Fico e Di Maio più lontani

Diffida per far votare su Rousseau, tensione tra i due ‘reucci’

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

CASERTA – I dissidenti si sfilano dallo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte e diffidano il Comitato di garanzia del M5S. I campani Marì Muscarà, consigliere regionale e Matteo Brambilla, consigliere comunale di Napoli e con loro anche i consiglieri regionali del Lazio Francesca De Vito, della Puglia Antonella Laricchia e diversi consiglieri municipali hanno invitato formalmente il Comitato ad adoperarsi subito per consentire l’elezione dei componenti del Comitato direttivo tramite voto sul Rousseau, e rispettare le indicazioni degli iscritti al M5S. A questo hanno aggiunto la richiesta di evitare modifiche statutarie non previste dall’esito degli stati generali.

“La diffida – hanno spiegato i sottoscriventi – si fonda sul presupposto che la mancata attuazione di quanto stabilito dall’assemblea degli iscritti e prescritto dallo statuto costituisce grave, irreparabile e non più tollerabile lesione dei diritti degli associati e in primo luogo del diritto di concorrere alla decisioni fondamentali per l’azione politica del M5S quali appunto l’elezione dei componenti del Comitato direttivo”. La scelta dei dissidenti è quella di restare fuori dalla diatriba tra Grillo e Conte. “Per il bene del Movimento – hanno concluso – non c’è tempo da perdere: si presentino le candidature per il Comitato direttivo e si ricominci a ragionare di democrazia, partecipazione e condivisione”.

La mozione è quella di superare l’uomo solo al comando e arrivare ad una leadership condivisa. In pratica la proposta avanzata da Grillo dopo la rottura con Conte che nello stilare il nuovo statuto grillino si era preoccupato di relegarlo al ruolo di garante senza funzioni. Mentre i portavoce locali diffidano il Comitato di garanzia, a Roma i parlamentari pentastellati sperano che i due facciano pace. Chiamati a creare le condizioni per il ‘vissero felici e contenti’ i capigruppo di Camera e Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri che su richiesta di deputati e senatori proporranno a Beppe e Giuseppi un incontro chiarificatore anche per leggere lo statuto della discordia. “Noi – ha detto il deputato fichiano Luigi Gallo – abbiamo spinto tutti per un accordo tra Grillo e Conte e ieri (mercoledì per chi legge ndr) in assemblea si è ribadito che si vuole perseguire ancora questa volontà. Abbiamo chiesto di incontrarli insieme con tutti i gruppi parlamentari, ma anche di poter visionare lo statuto e la carta di valori per discuterne insieme. Non è ipotizzabile leggere lo statuto il giorno stesso in cui si porta in votazione senza poter indicare alcuna modifica”. Il timore di una scissione è forte, non è un caso che ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio abbia incontrato prima Conte e poi il presidente della Camera Roberto Fico per avere un quadro completo della situazione. Del resto è ormai noto che i due ‘reucci’ campani sono nuovamente su fronti opposti. Il primo dalla parte di Grillo (ma con un rapporto civile con l’ex premier), nutrendo l’ambizione di tornare alla guida del M5S, il secondo dalla parte di Conte (ai ferri corti con il garante del M5S) con la convinzione che possa garantirgli la ricandidatura e di conseguenza il terzo mandato.

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