Maddaloni, estorsione con tre rate da 40mila euro

I retroscena dell'inchiesta della Dda, Diana e Ragnino avrebbero minacciato la titolare di un vivaio per ottenere i soldi in 3 rate

Tommaso Ragnino e Francesco Diana

MADDALONI – E’ la titolare di un vivaio di Maddaloni la presunta vittima della tentata estorsione contestata a Francesco Diana, 46 anni, di San Cipriano d’Aversa, e a Tommaso Ragnino, 49enne imprenditore agricolo di Maddaloni. I due, come riportato sabato scorso da “Cronache”, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla Dda ed eseguita dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Maddaloni e da quelli della locale stazione.

Le indagini

Le indagini, partite a seguito della denuncia sporta dalla vittima il 23 maggio scorso alla stazione carabinieri di Maddaloni, hanno permesso di accertare che gli indagati, in tempi diversi e con minacce di morte e atteggiamenti allusivi all’appartenenza e/o vicinanza a clan dei Casalesi, avrebbero ripetutamente chiesto alla vittima di consegnare la somma complessiva di 40mila euro in tranche da 25mila, 12mila e 3mila euro, da elargire in tempi diversi, quale corrispettivo di presunti pregressi debiti contratti dal figlio della vittima.

Oggi l’interrogatorio di garanzia

Diana è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre Ragnino presso la propria abitazione agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Stamattina i due, assistiti dagli avvocati Valerio Alfonso Stravino, Ferdinando Letizia ed Enzo Domenico Spina, saranno sottoposti all’interrogatorio di garanzia. Francesco Diana sta già affrontando un processo per le armi che gli agenti della Squadra mobile di Caserta hanno scoperto nella sua azienda agricola, a San Tammaro, nel febbraio scorso.

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