Made in Italy, Coldiretti: “Record dell’export alimentare, +8,9% nel 2021”

Numeri mai toccati prima

Foto LaPresse - Marco Cantile

MILANO – Il cibo italiano celebra i 201 anni dalla nascita di Pellegrino Artusi, l’autore del primo codice alimentare dell’Italia unita ‘La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene’ che diede un contributo fondamentale per amalgamare, prima a tavola e poi nella coscienza popolare, le diverse realtà regionali a tavola secondo una tradizione che ancora oggi tiene unito il popolo italiano in un unico senso d’appartenenza. A ricordarlo è la Coldiretti in occasione del ‘compleanno’ del celebre scrittore, gastronomo e critico letterario italiano, unanimemente riconosciuto come il papà della cucina italiana, nato il 4 agosto a Forlimpopoli.

Un anniversario che – spiega la Coldiretti – è l’occasione per festeggiare il record storico nelle esportazioni dell’alimentare Made in Italy che fa registrare un balzo dell’8,9% nel 2021 dopo essere stato l’unico settore in crescita anche nell’anno precedente con un valore di 46,1 miliardi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi cinque mesi del 2021. Un risultato ottenuto – sottolinea la Coldiretti – nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy. L’emergenza sanitaria Covid – precisa la Coldiretti – ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea.

Non è un caso che vino e frutta e verdura fresca e conservata siano le principali voci dell’export agroalimentare nazionale. Tra i principali clienti del Made in Italy a tavola – sottolinea la Coldiretti – ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto ma fanno registrare l’incremento maggiore della domanda con un balzo del 14,2% favorito dalla fine dei dazi ma positivo è l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 5,4% lo stesso della Francia che si colloca al terzo posto mentre al quarto la Gran Bretagna dove a causa della Brexit, con l’appesantimento dei carichi amministrativi, l’export alimentare crolla dell’8,4%.

(LaPresse)

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