MILANO – L’imprenditore di Alcamo Vito Nicastri, soprannominato il ‘Re dell’Eolico’, è stato condannato a 9 anni con iol rito abbreviato dal gup di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa Nicastri sarebbe stato tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Condannato a 9 anni anche il fratello dell’imprenditore, Roberto Nicastri. Lo ha confermato a LaPresse l’avvocato Roberto dara, legale dell’imprenditore.
La decisione del pm
Il pm Paolo Guido aveva chiesto per Nicastri una condanna a 12 anni. L’imprenditore è socio d’affari dell’ex deputato Franco Paolo Arata, indagato nell’inchiesta che vede coinvolto anche l’ex sottosegretario della Lega, Armando Siri. A chiamarlo in causa era stato il pentito Lorenzo Cimarosa, che aveva accusato accusato il “re dell’eolico” di essere tra gli sponsor economici della latitanza dell’ultima primula rossa di Cosa nostra Messina Denaro. E aveva parlato ai magistrati di una borsa “piena di soldi”. Che Nicastri avrebbe fatto avere al capomafia latitante attraverso un altro uomo d’onore, Michele Gucciardi.
L’avvio delle indagini su Nicastri
A indagare su Nicastri era stata la Dda di Palermo che in parallelo aveva aperto un fascicolo anche su Arata. Accusato di trasferimento fraudolento di beni con l’aggravante del metodo mafioso. Già in passato Nicastri era stato coinvolto in indagini per fatti di mafia. Nel 2011 gli era stato sequestrato un patrimonio da un miliardo e mezzo di euro.
(LaPresse)