Napoli (LaPresse) – La direzione investigativa antimafia di Napoli sta eseguendo un provvedimento di sequestro beni riconducibili a Luigi De Vito, organico del clan dei Casalesi. Già titolare dell’omonima impresa individuale attiva nel settore edile, scavo e movimento terra, è detenuto ininterrottamente dal 2009. Pima in custodia cautelare e poi in espiazione pena dell’ergastolo. Dal 2015 ristretto in regime detentivo speciale del così detto carcere duro.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su proposta dei Procuratori della Repubblica di Napoli e Santa Maria Capua Vetere e del Direttore della Dia. Riguarda un fabbricato di 422 m2, totalmente abusivo. Edificato con le caratteristiche tipiche di una vera e propria villa bunker ubicata nel centro di Casal di Principe, ed è stimato in un valore di oltre 500 mila euro.
Dal 2015 l’uomo è ristretto sotto il regime detentivo speciale
De Vito, organico al clan dei casalesi, gruppo Bidognetti, nel quale rivestiva un ruolo di primo piano quale autista e guardaspalle del capo clan Francesco Bidognetti, soprannominato ‘Cicciotto e mezzanotte’, si è reso responsabile di estorsioni ed omicidi commessi in nome e per conto del sodalizio. Nel tempo l’interessato è stato raggiunto da numerose sentenze di condanna. Fra le quali quelle del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per il delitto di cui all’art. 416 bis (associazione di tipo mafioso). E quelle della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere, alla pena dell’ergastolo, per i delitti di omicidio aggravati dal metodo mafioso.