MILANO (LaPresse) – Mafia, Gaetti: “Don Puglisi ammazzato perché toglieva giovani alla criminalità”. “Don Puglisi è stato ammazzato “perché ci toglieva i ragazzi” hanno detto alcuni mafiosi nel corso del processo ai mandanti e agli assassini del prete.Padre e parroco, amico e guida. Martire della mafia che ha sempre contrastato apertamente vivendo e facendo vivere il Vangelo. Poi Beato.
Mafia, le dichiarazioni del Sottosegretario di Stato all’Interno Luigi Gaetti
Don Pino Puglisi potrebbe essere definito in tanti modi. Lui avrebbe preferito essere considerato “un prete, semplicemente prete”, come amava ripetere”. Lo dichiara il Sottosegretario di Stato all’Interno Luigi Gaetti. “Il sacerdote – aggiunge Gaetti nato nella borgata di Brancaccio e freddato il 15 settembre 1993 con due colpi alla nuca su un marciapiede di Palermo dai sicari di Cosa nostra nel giorno in cui compiva 56 anni, rimane una icona per la Chiesa in Sicilia e in Italia, un’icona per chi combatte la Mafia ogni giorno.
“Puglisi si rivolgeva direttamente ai mafiosi: “Parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e sapere i motivi che vi spingono a ostacolare chi tenta di aiutare ed educare i vostri bambini alla legalità, al rispetto reciproco, ai valori della cultura e dello studio”.Padre Puglisi deve essere una guida per tutti noi. La sua morte, avvenuta 25 anni fa, rappresenta l’eliminazione di una tra le figure più temute dalla mafia: quella dell’educatore. Pertanto, è nostro dovere non dimenticarlo e lavorare soprattutto sulla mentalità dei giovani, ai quali don Puglisi ha dedicato tutta la sua vita”, conclude Gaetti.